Elon Musk ha voluto rassicurare il mercato cinese (e le autorità in primis) circa il ruolo dell’azienda nel Paese orientale. Nei giorni in cui USA e Cina si incontrano in Alaska pur senza stringersi la mano – ed i motivi vanno ben oltre il solo protocollo anti-Covid – Musk si trova infatti a rispondere della sicurezza delle proprie auto al cospetto dei sospetti lanciati sull’azienda.
Musk tranquillizza le autorità cinesi
Per una sorta di precauzione, infatti, alle autorità cinesi è stato fatto divieto di utilizzare auto Tesla: se fossero usate come occhio remoto e indiscreto per spiare quanto succede nelle strade orientali, infatti, diventerebbero qualcosa di pericoloso. All’incontro tra i funzionari di Washington e Pechino, del resto, il fronte cinese ha parlato chiaro: ok alla difesa della sovranità, purché la cosa sia reciproca e speculare. Non è chiaro se i sospetti su Tesla possano essere fondati o meno (dalla Cina arrivano soltanto sospetti), ma Elon Musk ha voluto fugare ogni dubbio in merito: “Se le auto Tesla fossero usate per spiare in Cina o altrove, le disattiveremmo“.
Il mercato cinese è fondamentale per Tesla ed i toni morbidi tenuti nei confronti delle autorità cinesi non lasciano dubbi circa il peso delle decisioni centrali sul futuro dell’azienda USA. Musk ha infatti colto l’occasione anche per scusarsi per alcune dichiarazioni inopportune di un dirigente contro una azienda elettrica locale ed ha reso chiaro il rispetto del gruppo per il proprio ruolo sul mercato orientale. The Verge fa notare altresì come lo stesso Musk sia ben più fuori dalle righe negli USA, dove si è apertamente schierano contro le norme anti-Covid e dove usa ben maggior libertà nell’esprimere le proprie idee. I motivi sono tuttavia del tutto chiari e la comparsata cinese di Musk non è stata certo casuale, pur se organizzata nel contesto di un meeting di fisica quantistica e non certo nel consesso di un dibattito politico.
Gli equilibri geopolitici continuano a pesare e la cybersecurity continua ad essere al centro di queste tensioni. Tesla viene tirata in ballo per la prima volta e forse non a caso: la Cina è importante per il gruppo USA e le autorità cinesi sanno di poter contare su questa leva quando in Alaska ci si trova faccia a faccia a discutere di sovranità ed interessi reciproci.