L’acquisizione di Twitter “costa” a Elon Musk circa 8.4 miliardi di dollari delle sue azioni in Tesla. La conferma arriva dai documenti depositati presso la US Securities and Exchange Commission. È lo stesso miliardario poi a dare la notizia, specificando tuttavia che non venderà altre azioni.
Il tutto rientra nel tentativo di mettere insieme i soldi necessari per completare l’acquisizione della nota piattaforma social, dopo che il consiglio di amministrazione di Twitter ha accettato la sua offerta di 44 miliardi di dollari. Circa 4.4 milioni di azioni sono state vendute tra martedì e mercoledi, con altre 5.2 milioni che si sono aggiunte giovedì.
Elon Musk, l’acquisizione di Twitter e il crollo di Tesla in borsa
La mossa da parte del fondatore di Tesla e SpaceX è costata tanto ovviamente al titolo azionario della compagnia, che sul momento è crollato del 12%, prima di crescere del 3.9% nella giornata di venerdì.
Le azioni di Tesla hanno perso circa il 20% del loro valore da quando Elon Musk ha iniziato la sua scalata in Twitter. Una situazione che genera un po’ di preoccupazione, come ha spiegato Daniel Ives, analista di Wedbush Securities, ai microfoni di The Verge.
“Penso che per gli azionisti di Tesla le notizie riguardanti Twitter arrivino in un momento non ideale, perché ci sono così tanti obiettivi importanti per la compagnia da conseguire nei prossimi sei, nove e dodici mesi“.
In particolare, Ives cita diversi progetti, tra cui Cybertruck, la recente riapertura della fabbrica in Cina, la costruzione delle Gigafactory in Germania e Texas e i nuovi pacchi batteria 4680. Secondo l’analista, la mossa di Musk ha solo aggiunto un’altra variabile ad un mercato già nervoso di suo.
Sebbene Tesla abbia un titolo generalmente volatile, il calo del 12% registrato martedì scorso è stato il peggior dato giornaliero da settembre 2020, quando aveva perso il 21% del suo valore.
Elon Musk è l’azionista di maggioranza della società e possiede circa il 17% delle azioni. Tesla non nasconde la sua preoccupazione circa le tante “distrazioni” del suo fondatore come non ha mancato di sottolineare nel suo recente rapporto sugli utili trimestrali:
“Dipendiamo fortemente dai servizi di Elon Musk, Technoking di Tesla e nostro amministratore delegato. Sebbene il signor Musk trascorra molto tempo con Tesla e sia molto attivo nella nostra gestione, non dedica tutto il suo tempo e la sua attenzione alla compagnia“.
Il tycoon è infatti anche CEO e CTO della compagnia aerospaziale SpaceX, cofondatore e CEO di Neuralink, presidente di SolarCity, fondatore di The Boring Company e presto, se l’acquisizione verrà approvata, proprietario di Twitter.