Tirata sua malgrado dentro lo scandalo delle bollette gonfiate, Elsacom, la società TLC che fa capo a Finmeccanica, ha diffuso un comunicato per spiegare la propria posizione, e replicare così anche alle azioni intraprese dall’Autorità TLC nei giorni scorsi.
Secondo l’azienda le superbollette non sono affatto la conseguenza di pratiche commerciali scorrette ma, semmai, “si tratta di vere e proprie truffe informatiche ordite da ignoti, che hanno manomesso, via Internet, i computer degli utenti e che stanno gravemente danneggiando l’immagine del settore della telefonia e quindi della società stessa”.
A detta di Elsacom la sussistenza di queste frodi informatiche è già stata accertata “dall’Antitrust nell’istruttoria aperta qualche giorno fa”. Non solo, l’azienda lamenta per prima di essere caduta vittima di queste truffe.
Elsacom, che ha ribadito il proprio impegno nel collaborare quanto più possibile con le forze di polizia e la propria speranza che siano individuati al più presto gli autori di questi atti truffaldini, ha ricordato di aver attivato già da lungo tempo, assai prima del provvedimento dell’Autorità TLC, misure di blocco a protezione del traffico telefonico degli utenti verso i numeri a sovrapprezzo.
“Dal momento che le numerazioni gestite da Elsacom (prefissi 008818 e 008819) sono tra quelle prescelte dagli ignori autori di questi raggiri – spiega il comunicato – la società, anche a tutela dei consumatori e della propria immagine, e riservandosi ogni ulteriore iniziativa, ha deciso comunque come prima azione di sospenderne temporaneamente l’utilizzo e ne ha dato comunicazione immediata all’Antitrust confidando che il Garante riuscirà presto a scoprire i veri responsabili dell’accaduto”.