Quando si parla della Casa Bianca non ci si può esimere dal trattare almeno uno scandalo o due alla settimana. Per quanto riguarda le email, dopo quello clamoroso e ancora in divenire dell’hacking a opera dei russi – per cui Donald Trump potrebbe alla fine anche perdere la presidenza – un nuovo caso emerge in queste ore che imbarazza, sì, ma desta soprattutto preoccupazione per la facilità con cui è possibile contattare – e turlupinare – personaggi che il clan Trump ha piazzato in posti importanti della nuova, claudicante Amministrazione americana.
Dietro la nuova vicenda si nasconde un certo “Email Prankster”, mattacchione abile a impersonare i pezzi grossi del suddetto clan Trump che su Twitter espone gli “scherzi” meglio riusciti di queste settimane. L’ignoto burlone britannico ha contattato via posta elettronica personaggi del calibro di Anthony Scaramucci (ex responsabile della comunicazione della Casa Bianca), Tom Bossert (Homeland Security Adviser) e Jon Huntsman (nuovo ambasciatore USA in Russia) fingendo di essere un loro collega. Il più delle volte le vittime hanno abboccato e risposto a tono alle sue missive.
A quanto pare Anthony “The Mooch” Scaramucci rappresentava una delle vittime predilette dell’impostore, a cui si presentava come Reince Priebus (ex Capo dello Staff della Casa Bianca) da un account con dominio Mail.com e intavolava una discussione piena di minacce (neanche tanto) velate il giorno dopo le sue dimissioni. Una storiaccia di fango , accuse e citazioni di Shakespeare (“in particolare “Othello”, diceva The Mooch al falso Priebus) che testimonia la perfetta esecuzione della messinscena di Email Prankster e sembra andare ben oltre la finzione dello scherzo.
Reince (me) giving @Scaramucci something to think about. He never replied haha pic.twitter.com/hutjACmogR
– EMAIL PRANKSTER (@SINON_REBORN) 1 agosto 2017
Oltre a contribuire al già vasto materiale documentale sul dramma umano (ma anche politico, diplomatico e ambientale) che si prospetta essere la nuova Amministrazione americana, le imbeccate di Email Prankster evidenziano l’ennesima, gravissima vulnerabilità tecnologica del clan Trump e famiglia associata: la facilità con cui è possibile contattare i membri della Casa Bianca sconcerta , forse il Prankster britannico non era mosso da motivazioni particolarmente malevole ma un cyber-criminale ben addestrato e finanziato potrebbe compromettendo l’infrastruttura di Washington attraverso mail di phishing confezionate su misura dei bersagli.
Alfonso Maruccia