Il mondo della tecnologia è stato scosso dalla recente pubblicazione da parte di OpenAI di un post sul blog in risposta alla causa intentata da Elon Musk contro l’azienda, il CEO Sam Altman e il presidente Greg Brockman. Le accuse di Musk riguardano violazione del contratto, violazione del dovere fiduciario e concorrenza sleale, sostenendo che OpenAI abbia anteposto i profitti e gli interessi commerciali nello sviluppo dell’intelligenza artificiale generale (AGI) al suo dovere di proteggere il bene pubblico.
OpenAI ha risposto in modo deciso, pubblicando la copia delle email scambiate tra Musk, Altman, Brockman e lo scienziato capo Ilya Sutskever. Le email rivelano alcuni dettagli interessanti sulla natura del loro rapporto.
Il significato di “open” in OpenAI
Dalle email emerge che lo scienziato capo Ilya Sutskever aveva chiarito che il termine “open” in “OpenAI” non implica necessariamente un approccio completamente open source. Sutskever aveva scritto che, avvicinandosi alla costruzione dell’IA, avrebbe avuto senso per OpenAI iniziare a essere meno aperti. Secondo lui, “open” significa che tutti dovrebbero beneficiare dei frutti dell’intelligenza artificiale una volta messa a punto, ma non è obbligatorio condividere la scienza che c’è dietro.
Musk d’accordo sulla non condivisione della scienza
In risposta all’email di Sutskever, Elon Musk si era mostrato d’accordo sul fatto che l’AI non debba essere necessariamente open-sourced. Alla dichiarazione di Sutskever secondo cui sarebbe stato accettabile non condividere la scienza dietro l’AI, Musk aveva risposto semplicemente con un “Sì”.
L’idea di collegare OpenAI a Tesla
Dalle email emerge anche che Musk aveva suggerito di “collegare” OpenAI a Tesla per raggiungere gli obiettivi di finanziamento, paragonando Tesla a una “mucca da mungere” per OpenAI. In un’email inoltrata a Sutskever e Brockman, si sosteneva che OpenAI stesse “bruciando soldi” e che il modello di finanziamento non fosse sufficiente per competere con Google. Secondo Musk, l’opzione più promettente sarebbe stata quella di fondere OpenAI e Tesla per sfruttare le risorse di quest’ultima.
Discussioni su un passaggio a scopo di lucro già nel 2018
Sebbene OpenAI sia attualmente un’organizzazione non profit, dalle email risulta che già nel 2018 si discuteva di un possibile passaggio a scopo di lucro. In un’email del febbraio 2018 inoltrata da Musk a Sutskever e Brockman, si sottolineava che un pivot a scopo di lucro avrebbe potuto creare un flusso di entrate più sostenibile nel tempo e attrarre molti investimenti.
Preoccupazioni per un “decollo difficile” dell’AI
Le email mostrano che Sutskever era preoccupato per uno scenario di “decollo difficile”, in cui sarebbe stato più complesso costruire un’intelligenza artificiale sicura rispetto ad una non sicura. Secondo Sutskever, in questa situazione rendere tutto open source avrebbe facilitato qualcuno privo di scrupoli nel creare un’AI non sicura progettata per un decollo incontrollato.