Alle accuse si aggiungono altre accuse: il giovane indagato per aver indovinato le risposte segrete necessarie ad accedere alla casella email di Sarah Palin, al momento del cracking candidata alla vicepresidenza degli States, non ha ammesso alcuna colpa. Nei suoi confronti pendono tre nuovi capi d’imputazione.
Al centro delle indagini, il ventenne David Kernell, figlio di un politico di schieramento democratico: secondo l’FBI sarebbe responsabile della violazione dell’account email Yahoo! di Palin. Avrebbe semplicemente risposto alle domande che il governatore dell’Alaska aveva posto a presidio della propria casella di posta, avrebbe guadagnato l’accesso all’email ottenendo una nuova password, avrebbe condiviso con la rete le informazioni per procedere al sacco della corrispondenza elettronica di Palin.
L’FBI si era messa in breve sulle sue tracce , Kernell era stato trascinato in tribunale: sul suo capo pendeva l’accusa di aver violato il Computer Fraud and Abuse Act per essersi insinuato in un account di posta elettronica altrui. Kernell si era proclamato innocente e il magistrato aveva emesso nei suoi confronti un’ordinanza con cui gli si inibiva l’utilizzo di computer e connettività se non per esigenze di natura accademica.
Nei giorni scorsi Kernell si è nuovamente dichiarato innocente. Ed è stato accusato per furto di identità, per aver fatto accesso all’account spacciandosi per Sarah Palin; per la disseminazione online di informazioni personali; per aver tentato di occultare le prove nel tentativo di confondere gli inquirenti. Non è chiaro quali siano le sanzioni che si può attendere il giovane qualora fosse ritenuto colpevole: oltre ad una sanzione pecuniaria, c’è chi stima una punizione pari a decenni di carcere, chi riduce il calcolo a pochi mesi dietro le sbarre. ( G.B. )