Parigi – Si riaccende la mai sopita battaglia dei sostenitori dei diritti digitali contro i lucchetti posti dai grandi produttori della musica sui CD in vendita. L’associazione dei consumatori francese UFC-Que Choisir con le sue denunce è riuscita a far partire una indagine sui CD di EMI , una delle maggiori etichette al mondo.
I magistrati francesi stanno indagando sulla liceità della vendita di CD sui quali siano state poste protezioni anticopia che, secondo i consumatori, violano tra le altre cose anche il diritto alla copia privata , sancito tanto in Francia quanto in Italia.
Non solo, secondo l’accusa le limitazioni poste sul CD impediscono il corretto funzionamento del supporto su molte diverse tipologie di lettori, come quelli da salotto o da automobile.
Oltre che contro EMI, le denunce dei consumatori si scagliano anche contro la catena distributiva FNAC presente anche in Italia. Entrambe, afferma l’associazione francese, ingannano gli acquirenti sulle “qualità dei prodotti”.
Per tutto questo, Que Choisir ha chiesto che i consumatori siano risarciti, sebbene la massima sanzione prevista dalla legge per EMI e FNAC non supererebbe i 188mila euro. Potrebbe essere ben più pesante per le casse di entrambe le aziende, però, qualora i giudici decidessero il ritiro dei CD protetti dagli scaffali .
FNAC, da parte sua, ha già replicato alle accuse affermando che le caratteristiche dei propri prodotti sono chiaramente evidenziate agli acquirenti e che, dinanzi ad eventuali problemi di ascolto manifestati dai consumatori, i negozianti FNAC rimborsano completamente il prezzo d’acquisto. C’è anche da dire che alcuni dei CD più venduti in Francia in queste settimane contengono tecnologie anticopia.
L’associazione consumatori francese ha anche presentato una seconda denuncia contro Warner Music , mettendo sotto accusa il sistema anticopia che impedisce di trasferire la musica di un CD ad un player mp3 via computer.
Va detto che i lucchetti digitali vanno imponendosi ormai su tutti i maggiori mercati di musica industriale e non è un caso che di recente i maggiori produttori delle tecnologie anticopia, SunnComm e Macrovision, abbiano promesso CD protetti ma compatibili con player come l’iPod .