“Personalmente, credo che il loro metodo sia scorretto. Servirà soltanto a far venire il mal di testa a tutti”. Parole e musica del vice-presidente di EMI Music Craig Davis, recentemente intervenuto a commentare il famigerato disegno di legge Stop Online Piracy Act (SOPA). Dichiarazioni che hanno sorpreso gli osservatori della Rete, dal momento che la grande etichetta discografica è parte integrante della RIAA.
Ovvero dell’associazione che ha sempre mantenuto un approccio stoico in difesa del testo legislativo che vorrebbe effettuare un agguerrito giro di vite sulle piattaforme pirata. “Credo che ognuno debba essere ricompensato per il proprio lavoro – ha continuato Davis – La pirateria è un grande problema e servizi come Spotify potranno assisterci nel combatterla”.
In altre parole, le misure di PIPA e SOPA non farebbero altro che scatenare nuove problematiche nella lotta alla proliferazione dei contenuti pirata. La chiave di volta per stroncare l’illecito non risiederebbe dunque nell’approccio legislativo-repressivo, bensì nell’innovazione garantita da servizi legali come appunto Spotify . (M.V.)