Londra – EMI , la casa discografica di Moby e di Robbie Williams, punta al rilancio delle vendite scommettendo sull’ultima generazione di software P2P: i client sponsorizzati . È così che tutto il catalogo EMI sarà disponibile su Qtrax , un sistema di condivisione file basato su Gnutella che si fregia d’essere l’unico client P2P certificato sul mercato. Il funzionamento è semplice: gli utenti possono scaricare gratuitamente una vasta gamma di contenuti perché Qtrax “li trasforma” in target pubblicitario per campagne promozionali online.
Ai reporter è stato spiegato che “gli utenti, dopo aver visualizzato alcune inserzioni pubblicitarie, potranno scaricare musica senza pagare”: una rivoluzione se si considera che proviene da una delle grandi sorelle della discografia internazionale, fin qui assai restie a cedere il passo a nuovi modelli di business.
I diritti d’autore verranno pagati direttamente con gli introiti pubblicitari, ed il Financial Times ha svelato che circa metà delle entrate finiranno direttamente nelle tasche di EMI.
Tuttavia, Qtrax offrirà contemporaneamente altre opzioni interessanti, come un abbonamento mensile “premium” per disattivare i messaggi promozionali. In questo, Qtrax somiglia vagamente ad Urge , il servizio lanciato da MTV e Microsoft , che permette di scaricare un numero indeterminato di canzoni al prezzo di una quota “flat” mensile.
Non finisce qui: Qtrax, in quanto client Gnutella, avrà un’opzione speciale che consente di accedere a questa diffusissima rete di condivisione. Un filtro antipirateria , ad ogni modo, limiterà le attività di condivisione e download ai soli contenuti di pubblico dominio: tutti i contenuti protetti da copyright verranno automaticamente censurati dal motore di ricerca interno. Gli utenti potranno poi accedere anche ad un negozio online al dettaglio simile ad iTunes , strutturato in modo verticale e centralizzato.
Stando agli osservatori di Slyck , il servizio Qtrax offrirà download di file protetti da DRM del tipo ad autodistruzione : “I file saranno riproducibili solo alcune volte”, si legge in un articolo pubblicato sul sito, “dopodiché una finestra pop-up chiederà all’utente di acquistare definitivamente la canzone oppure di passare all’abbonamento mensile di tipo premium”.
Allan Klepfisz, CEO dell’azienda dietro Qtrax, è convinto della bontà di questa iniziativa: “Moltissimi inserzionisti hanno puntato gli occhi sul mondo del P2P, ma finora è sempre stata una zona di confine con l’illegalità”, dice in un’intervista rilasciata all’agenzia Reuters. Klepfisz è convinto del successo di Qtrax e mira in alto: “Non lanceremo il servizio fintanto che non avremo il supporto di tutte le major discografiche”.
Anche se i creatori dell’iniziativa sono pieni d’entusiasmo ed ottimismo, il P2P “autorizzato” dalle major è un segmento di mercato molto competitivo e rischioso: servizi come PeerImpact e MashBoxx hanno riscosso finora un margine di successo molto al di sotto delle aspettative iniziali. Qtrax è destinato a percorrere una strada già battuta? Il lancio del servizio sperimentale è previsto per la fine del 2006.
Tommaso Lombardi