Bologna – È stato definito “esemplare” l’accordo siglato ieri a Bologna – in occasione di Com-Pa (Salone Europeo della Comunicazione Pubblica dei Servizi al Cittadino e alle Imprese) – dal ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni e dal presidente della regione Vasco Errani. Il protocollo prevede che, entro il 2009, l’Emilia Romagna possa godere della copertura integrale della rete telematica a banda larga Lepida .
L’obiettivo del protocollo è l’eliminazione delle barriere tecnologiche attualmente esistenti nella regione, in cui insistono ancora non poche aree colpite da digital divide, con un investimento di 15 milioni di euro in risorse stanziate dal dicastero delle Comunicazioni e circa 5 milioni provenienti da fondi regionali.
Oggi sono 120 i comuni della regione – con una popolazione di due milioni e 260 mila abitanti – con una copertura di oltre 95% del territorio, ma in 71 località (180mila abitanti) la copertura non arriva al 40%. Nel mezzo si trovano 150 comuni coperti in proporzioni variabili tra il 40 e il 95%. La conclusione è che il digital divide tocchi attualmente circa 300 mila abitanti e 25 mila imprese.
Il progetto vede coinvolti la Regione, il Ministero delle Comunicazioni e Infratel Italia nella veste di “soggetto attuatore del Programma Banda Larga in tutte le aree sottoutilizzate del paese”. Le infrastrutture sviluppate e realizzate da Infratel saranno concesse alla Regione Emilia Romagna in comodato d’uso per venti anni. La Regione si farà carico delle attività di manutenzione del network, per cui è previsto l’utilizzo di tecnologie eterogenee: fibra ottica, satellite, WiFi, e WiMax.
“In un biennio – ha dichiarato il ministro Gentiloni – l’obiettivo è la copertura totale del territorio. Nei prossimi mesi cercheremo di stipulare altri accordi con altre regioni, così da coprire entro il 2011, un obiettivo di legislatura, l’Italia intera”. “Questa esperienza di costruzione del piano telematico – ha dichiarato il presidente Errani – è unica in Italia e di straordinario interesse e assicurerà una grande partecipazione democratica, qualificando la democrazia. Vogliamo rafforzare il sistema regionale e la comunità regionale”.