C’è chi ha sottolineato come si tratti di una decisione rischiosa, che potrebbe nuocere gravemente agli affari e al turismo degli Emirati Arabi Uniti. Le autorità di Dubai hanno infatti esteso anche ai turisti provenienti dall’estero il blocco di alcune tra le principali funzionalità degli smartphone BlackBerry.
Lo scambio di email e SMS verrà dunque ostacolato a partire dal prossimo ottobre , per motivi di sicurezza nazionale legati al mancato controllo sull’attività dei dispositivi made in RIM . E non saranno soltanto gli utenti nell’area del Golfo Persico ad avere problemi di navigazione e comunicazione in mobilità.
Il blocco dei BlackBerry verrà infatti esteso a tutti quei possessori che si ritroveranno a transitare in territorio arabo, nonostante i vari dispositivi siano stati attivati all’estero con operatori esteri. Un problema che potrebbe affliggere parte dei 100mila passeggeri che ogni giorno popolano l’aeroporto di Dubai, il più trafficato di tutto il Medio Oriente.
Nel frattempo, Research In Motion pare essersi piegata agli ordini dei vari paesi nell’area del Golfo – anche l’Arabia Saudita aveva annunciato il blocco generale – acconsentendo all’oscuramento di circa 3mila siti a sfondo pornografico . Il governo saudita aveva anche richiesto il blocco del BlackBerry Messenger , utilizzato da alcuni attivisti locali per protestare contro il crescente prezzo del petrolio.
E non è tutto . L’azienda canadese ha anche offerto al governo dell’India una serie di codici d’accesso ai suoi servizi di posta elettronica , permettendo al governo di Nuova Delhi di procedere al monitoraggio di determinate attività di comunicazione degli utenti BlackBerry.
“Noi crediamo che limitare l’uso di tecnologie nel 21esimo secolo sia una mossa nella direzione sbagliata”: così invece il portavoce del Dipartimento di Stato statunitense, che ha recentemente condannato il blocco voluto dalle autorità di Dubai. La decisione costituirebbe un rischio per il quotidiano flusso delle informazioni, oltre che per lo sviluppo dell’innovazione tecnologica.
Mauro Vecchio