FilmOn.com , un sito che offre in streaming alcuni canali tv , dovrà dimostrare di essere un servizio legale o chiudere i battenti.
Un giudice federale ha infatti emesso un’ordinanza restrittiva nei confronti di FilmOn per aver trasmesso apparentemente illegalmente il segnale di stazioni televisive senza il permesso di emittenti e produttori.
A trascinarlo davanti al tribunale della corte del distretto sud di New York sono Fox, CBS, ABC e NBC: l’accusa è di aver violato i loro diritti d’autore con la trasmissione non autorizzata (e senza condividerne gli introiti) dei loro canali.
Con FilmOn, l’altro nemico giurato delle emittenti televisive è Ivi, altro sito di streaming televisivo portato in tribunale con le stesse motivazioni: ad ascoltare le ragioni di quest’altro caso sia una Corte di Seattle che quella del Distretto sud di New York.
Alki David, fondatore di FilmOn, non si accontenta del ruolo di imputato e ha provocato le emittenti per cercare un accordo: “O con me o con qualcuno come me – dice – oppure si lascino divorare dai pirati”. La sua difesa, insomma, promette di essere agguerrita: basta sottolineare che definisce il suo un business “in buona fede”.
Per quanto uno streaming non autorizzato abbia tutto l’aspetto di una cosa non consentita, e la stessa citazione della “buona fede” in un caso di copyright appaia un azzardo più che altro retorico, il fatto che le trasmissioni siano riproposte così come sono, comprensive di pubblicità, potrebbe anche far pensare ad un meccanismo di visione dei contenuti su un mezzo diverso da quello del televisore e non al dirottamento di contenuti pirata.
Sulla scorta di questo ragionamento si sta muovendo il CEO di Ivi, Todd Weaver: spera, dice, che la FCC consideri il suo servizio “azienda via cavo online” e che in questo modo siano considerati gli obblighi a stringere un accordo in capo alle emittenti.
Tuttavia l’ equiparazione tra via cavo e streaming online è per il momento, almeno per la giurisprudenza e il Copyright Office, fuori discussione .
Intanto, contro lo streaming online, già perseguito ex post , arrivano pure precise misure preventive: in occasione dell’incontro di Ultimate Fight Championship di domenica scorsa, per esempio, l’azienda interessata si è mossa per tempo inviando a Google una notifica di violazione di copyright in base al DMCA con cui chiedeva la rimozione dei link che portavano allo streaming gratuito dell’evento. Prendendo Mountain View molto sul serio queste forme di denuncia, ha così provveduto a rimuovere i link segnalati rendendo la vita difficile a chi intendesse vedere l’evento sportivo online.
Claudio Tamburrino