Emozioni? Joost apre le porte a tutti

Emozioni? Joost apre le porte a tutti

Dopo mesi di diffusione per invito, la piattaforma di tv on demand ora consente a tutti di accedervi. Tonnellate di televisione per tutti e anche solo per chi si ritiene adulto. La gioia televisiva si fa web..?
Dopo mesi di diffusione per invito, la piattaforma di tv on demand ora consente a tutti di accedervi. Tonnellate di televisione per tutti e anche solo per chi si ritiene adulto. La gioia televisiva si fa web..?

Joost è trendy, Joost piace, Joost wow: se ne sentono di tutti i colori in queste ore, mentre la più conosciuta tra le net television, sperimentali per definizione, apre a tutti le sue porte . Joost, il fu Venice Project , ha deciso di uscire dal mantra della sperimentazione a numero chiuso e ora consente a chiunque di fare capolino nel suo sistemone online e dare una sbirciatina ai contenuti.

Lo si legge in un post del blog ufficiale di Joost, un post dal titolo Hello Public , evocativo di quell’ Hello World che fa tanto geek: Joost spiega che ora “tutti possono godere di una selezione in continua espansione ( ballooning ) di commedie, video musicali, documentari, film e tutte le ultime produzioni dei network favoriti, come CBS, MTV, Comedy Centrale, Major League Baseball, Turner e via dicendo, più di 15mila show. E così, se sei uno dei 6,5 miliardi che non ha ancora ricevuto un invito a Joost, preparati ad essere intrattenuto. È un piacere incontrarti”.

Joost uh uh

Linguaggio scanzonato con ammiccamenti progressivi, dunque, che nascondono però il più ambizioso progetto di televisione web, di tv on demand, di video on the net che dir si voglia, una “scatola” che racchiude software e immagini. Dietro Joost non ci sono solo fior fiore di investitori , ci sono anche i geniacci del P2P, quelli che dopo aver reso grandi Kazaa e Skype si sono fiondati nel fare del peer-to-peer una killer application televisiva. O così, almeno, sperano.

Gente che ora fa sapere di essere “esausta ma felice”, dopo due anni vissuti intensamente alle prese con quello che definisce “questo piccolo progetto”. E spiegano che Joost, tanto per cambiare, siamo in epoca web 2.0 peraltro, è ancora una beta , il che significa che è in continua evoluzione, che eventuali problemi vanno perdonati e che, anzi, è cosa giusta e positiva segnalare guasti, interruzioni o imprevisti: tutti insieme appassionatamente per migliorare quella che aspira a diventare la Big J del vecchio media televisivo (s)tirato a lucido nell’era digitale.

Joost è tutto, basta avere il tempo di guardarci dentro. Come i contenuti della televisione americana generalista, alcuni dei quali sottratti alle audience internazionali per evidenti problemi di diritto d’autore, la solita spada di Damocle sulla creatività netofila. Ma ci sono anche programmi per minori, per casalinghe e per tutti coloro che non solo vogliono essere ipnotizzati da immagini in movimento e voci ben modulate ma apprezzano soprattutto il fatto di scegliere cosa, come, quanto e quando vedere. Un tutto così vicino alla televisione, eppure lontano anni luce.

Joost oh!oh! Qualcuno di quelli che fin qui non avevano potuto accedervi storcerà il naso per quelle cosine soft-eros soft-qualcosa che spuntano qua e là, dedicate agli adulti o ai giovani coi pruriti, ma sono naturalmente rivolte ad un pubblico il più possibile adulto , capace anche di passare sopra a certi atteggiamenti convenzionali e perdonarsi le proprie debolezze.

E questo anche perché non sono proprio convenzionali i canali di Joost. Sì, c’è anche il remote control, ma c’è soprattutto l’interazione col sistemone, la possibilità di condividere ciò che piace con chi piace, di configurare i propri percorsi di intrattenimento in un crescendo di gioia televisiva, o di apprendere in modo definitivo che sì, è proprio vero: ci sono tonnellate di programmi che proprio non meritano di essere prodotti. Figuriamoci d’esser visti. Anche questo è Joost, godibile dalla rete, dal client, dal mouse.

Paolo De Andreis

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Pubblicato il
3 ott 2007
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