Quel che in precedenza era cosa vietata, ora è cosa auspicabile: il Coronavirus ha ribaltato le priorità in molti ambiti, portando anche l’ENAC a riconsiderare le proprie regole per il volo dei droni:
Nell’ottica di garantire il contenimento dell’emergenza epidemiologica “coronavirus”, al fine di consentire le operazioni di monitoraggio degli spostamenti dei cittadini sul territorio comunale, prevista dai D.P.C.M. 8 e 9 marzo 2020, si rende necessario procedere a derogare ad alcune previsioni delle disposizioni del Regolamento ENAC “Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto” Edizione 3 del 11 novembre 2019.
Il principio che aveva guidato i divieti precedenti era relativo al fatto che la caduta di un drone su una strada avrebbe potuto con buona probabilità causare danni a cose e persone, generando inoltre pericoli realmente gravosi. Con i marciapiedi vuoti e le strade sgombre per il contenimento del Coronavirus, invece, tali misure restrittive vengono meno e le potenzialità degli strumenti di volo possono essere impiegate con grande utilità per il monitoraggio degli assembramenti.
Le deroghe ENAC per i droni di monitoraggio
L’ENAC anzitutto apre al decollo dei mezzi fino a 25kg, deroga a disposizione dei Comandi di Polizia Locale e per missioni orientate al semplice monitoraggio del territorio. Vengono inoltre disposti precisi paletti:
Per quanto riguarda le operazioni critiche di tali SAPR esse potranno essere effettuate in Visual Line of Sight in deroga all’art. 10 anche su aree urbane dove vi è scarsa popolazione esposta al rischio di impatto, non sarà altresì necessario il rilascio di autorizzazione da parte di questo Ente e non sarà richiesto la rispondenza delle operazioni agli scenari standard pubblicati.
Volando ad una quota massima di 15 metri, i droni potranno essere utilizzati anche nelle aree prospicienti di tutti gli aeroporti civili.
Così facendo si offre a Comuni e Polizia uno strumento in più per monitorare il territorio e limitare le occasioni di contagio: tali deroghe sono destinate a decadere con il passare dell’emergenza, aprendo tuttavia ipoteticamente a nuovi margini di utilizzo che possano considerare una casistica maggiore di opportunità: i divieti tout court non hanno più senso di esistere se il principio è quello della salvaguardia delle persone e con regole meglio calibrate si potrebbe arrivare ad un utilizzo più massiccio dei droni per un maggior numero di casi.