Nel 2018 vedeva la luce presso l’ENEA di Portici come uno dei 500 supercomputer più potenti al mondo, nelle settimane scorse è invece diventato una delle armi a disposizione della diagnostica italiana per la lotta al coronavirus. Il suo nome è ENEA CRESCO6, è basato su Lenovo ThinkServer ed è così descritto dalla stessa agenzia:
Grazie alla capacità di effettuare fino a 1,4 milioni di miliardi di operazioni matematiche al secondo (1.4 PetaFlops), HPC CRESCO6 sta svolgendo un ruolo-chiave per testare l’efficacia dei composti sotto indagine, fornendo in poche ore una previsione affidabile della efficacia inibitoria di tali composti, basata su simulazioni a dettaglio atomistico effettuate su migliaia di processori in parallelo. In pochi giorni di test sono stati individuati almeno due composti con caratteristiche promettenti, uno dei quali disponibile commercialmente. Dopo questa prima fase di messa a punto strutturale dei composti ottenuti, HPC CRESCO6 verrà utilizzato per cercare di individuare la struttura molecolare ottimale per un possibile farmaco antivirale specifico per il COVID-19
L’adozione dei supercomputer nella ricerca è di grande importanza poiché consente di accelerare i test su big data e modelli predittivi, velocizzando quindi una fase che comporterebbe altrimenti tempi estremamente lunghi – che in questa fase equivalgono direttamente al sacrificio di vite umane ed a gravi danni economici. Fino ad oggi CRESCO6 era stato applicato a studi chimici per nuove fonti di energia pulita, allo studio di infrastrutture critiche, alle biotecnologie, alla chimica computazionale, alla fluidodinamica per il settore aerospaziale ed allo sviluppo di codici per la fusione nucleare.
Ora una applicazione altrettanto nobile, che l’ENEA mette a disposizione della ricerca scientifica in ambito sanitario al fine specifico di portare avanti studi per un antivirale efficace contro il Covid-19:
In un momento in cui tutti sono chiamati a contribuire allo sforzo globale per affrontare la pandemia Covid-19, l’iniziativa di ENEA di condividere a titolo gratuito l’accesso al proprio supercomputer CRESCO6 di Portici, ci rende particolarmente orgogliosi di avere contribuito all’implementazione di questa infrastruttura. Come parte del più articolato progetto Marconi, CRESCO6 – nato da una collaborazione fra ENEA e Cineca – si basa sulle tecnologie ThinkSystem di Lenovo che, nell’infrastruttura CRESCO6 vanno a potenziare le capacità di ricerca scientifica, teorica e applicata, di ENEA consentendo all’Ente di dare il proprio importante contributo alla comunità scientifica, che potrà condurre le proprie sperimentazioni nella consapevolezza di avere a disposizione uno dei più potenti supercomputer al mondo
Alessandro de Bartolo, Country General Manager, Italy di Lenovo Data Center Group