Buoi e giovenche per muovere un sistema di cinghie e pulegge, capaci di far ruotare l’albero di una dinamo ricavata da un vecchio motore FIAT: l’energia elettrica generata potrebbe alimentare i laptop da quasi duecento dollari che faranno la loro comparsa nelle aree rurali dell’India.
L’idea, segnalata da Computerworld New Zeland , è emersa nel corso di un entusiasta e creativo scambio di posta fra gli utenti di una mailing list dedicata. Sono ancora da affinare le “tecnicaglie”, ma Arjun Sarwal, autore della proposta, confida in un successo in tempi brevi, una svolta necessaria, considerato che l’India è tornata sui suoi passi accettando una prima minifornitura di quell’XO che riteneva “pedagogicamente sospetto”.
La rete elettrica latita ancora nelle aree rurali dei paesi emergenti. I dintorni di Mumbai sembrano scarseggiare di luce solare, che avrebbe potuto alimentare i laptop solidali, nessun ruscello che possa garantire energia idroelettrica, né vento sufficiente per spingere le pale di una piccola centrale eolica. La zona abbonda però di bovini , robusti e volenterosi fornitori di energia meccanica da convertire in corrente elettrica a basso costo.
Una soluzione sostenibile, dati anche i bassissimi consumi che promette il laptop di Negroponte: se il progetto dovesse avere successo, la soluzione potrebbe essere esportata e ritagliata sulle caratteristiche delle comunità locali di diversi paesi emergenti.
Gaia Bottà