La ricerca tecnologica in campo energetico spinge molto verso la possibilità di trovare fonti alternative di energia, per alimentare i dispositivi portatili e mantenerli il più lontano possibile dalle prese delle tradizionali reti elettriche. Sistemi eolici, pannelli solari, batteri e zuccheri sono solo alcuni dei progetti che cercano di dare maggiore vita alle batterie che sostengono i gadget elettronici onnipresenti nella vita dell’uomo. Dallo smarphone al navigatore GPS, fino al tablet, tutti, per un motivo o per un altro, abbiamo bisogno di elettricità. Se si pensa poi che ci sono paesi come l’Africa dove vi sono oltre 200 milioni di utenti di cellulari che non possiedono l’elettricità in casa, si capisce come diventi necessario trovare una soluzione alternativa. Anche nei paesi industrializzati, poi, ci sono casi in cui non si ha disponibilità di corrente anche quando ci sarebbe bisogno, come ad esempio nella natura incontaminata, dove magari si decide di campeggiare con le proprie tende.
Insomma, c’è necessità di un’alternativa e un curioso concept in cerca di finanziatori su Kickstarter mostra una pentola capace di trasformare il calore del fuoco in energia elettrica. Come? semplicemente attravero un termogeneratore integrato. Questo speciale tegame si chiama PowerPot.
Il principio di funzionamento di PowerPot è alquanto semplice: il calore in eccesso generato dall’aumento di temperatura oltre il punto di ebollizione dell’acqua viene convertito in energia elettrica da un modulo termoelettrico integrato nel tegame. La corrente così generata diviene fruibile dai dispositivi attraverso un’apposita uscita USB con cavo tradizionale.
L’ideatore ha già previsto tre differenti modelli di PowerPot. Il PowerPot V sarebbe capace di produrre 5 W di potenza, è costruito con alluminio anodizzato e pesa 340 grammi. Il PowerPot X genera 10W di potenza ed ha una capacità di circa due litri. Infine, il PowerPot XV genera 15W di potenza grazie ad un liquido in ebollizione di volume pari a circa 4 litri. Tutti i modelli generano abbastanza potenza per ricaricare 2 o più smartphone, lettori MP3 o luci LED, mentre i modelli più avanzati permettono di ricaricare anche dispositivi come tablet.
I cavi elettrici e i connettori sono tutti composti da materiali adatti a resistere alle alte temperature e l’elettronica integrata permette di ottenere energia anche dopo pochi secondi che PowerPot è posto sul fuoco. L’ideatore ha anche in progetto di sviluppare modelli con output a 12 e 9V per dispositivi ad alto voltaggio.
Un’idea per niente male, insomma, ma che ha sicuramente dei limiti non da poco. Infatti PowerPot non può funzionare se non in presenza di calore e di acqua. Se il primo requisito non dovrebbe essere un problema, il secondo invece rappresenta un limite non da poco. Infatti, ad esempio, proprio in Africa, oltre a non aver la corrente spesso le popolazioni sono prive soprattutto dell’acqua. Inoltre, un’altra interrogativo riguarda il quantitativo di legna necessario per mantenere vivo il fuoco un tempo sufficiente a caricare i gadget elettronici.
(via Slashgear )