Uno dei maggiori crucci degli scienziati che si occupano di energia proveniente da fonti alternative è la complessità di stoccaggio delle fonti stesse: un procedimento le cui complicazioni potrebbero svanire se uno studio statunitense riuscirà a ottenere i fondi per un test su vasta scala.
Pacific Gas e Electric Company (PG&E) sono due aziende energetiche statunitensi che hanno chiesto 25 milioni di dollari come finanziamento al Dipartimento per l’Energia nell’ambito della transizione verso il contatore intelligente, che dovrebbe aiutare i consumatori a ottimizzare l’utilizzo di energia elettrica. Il progetto , cui partecipa anche l’università di Stanford, vorrebbe letteralmente incamerare il vento per renderlo disponibile a piacimento: una sorta di rubinetto dell’energia eolica in grado di erogare, a richiesta, fino a 300 megawatt.
Per farlo sarà necessario pompare aria compressa in depositi sotterranei utilizzando una comune pala eolica durante le ore diurne, per poi generare elettricità durante le ore di punta, dal crepuscolo fino a tarda sera.
Ci vorranno almeno cinque anni per il completamento dell’impianto ma gli scienziati appaiono fiduciosi: “Lo stoccaggio energetico – ha spiegato Hal La Flash, director of emerging clean technologies di PG&E – è un aspetto strategico per la generazione di risorse da destinare ai nostri clienti”. La Flash conclude sottolineando quanto questo progetto potrà essere d’aiuto per aumentare l’efficienza dei sistemi di produzione, creando allo stesso tempo energia pulita da fonti rinnovabili .
Giorgio Pontico