Con la firma apposta nei giorni scorsi dal Ministro dello Sviluppo Economico, diviene operativo il Piano Triennale della Ricerca di Sistema Elettrico, ritenuto parte fondamentale del PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima). Il decreto stabilisce priorità, obiettivi generali, temi nonché risorse da destinare alle attività di ricerca e sviluppo legate al sistema elettrico nazionale, in un momento che nonostante le turbolenze della politica nostrana ha visto la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del FER 1 relativo alle rinnovabili. Si attendono inoltre novità per quanto riguarda il Decreto Crescita contenente gli incentivi destinati ai privati. Per il prossimo anno è invece fissato l’inizio dell’era del mercato libero dell’energia.
Il Piano Triennale della Ricerca di Sistema Elettrico
Il Piano in questione va a coprire il triennio 2019-2021. È il frutto degli incontri andati in scena all’inizio dell’anno che hanno riunito intorno allo stesso tavolo i Sottosegretari Crippa, Cioffi e gli enti di ricerca, passando poi da una fase di consultazione pubblica nel mese di aprile. Il testo, tra le altre cose, conferma la fiducia attribuita a RSE, ENEA e CNR per il contributo all’iniziativa attraverso la messa in campo di attività orientate al raggiungimento degli obiettivi energetici nazionali. Questo il commento del Sottosegretario con delega all’Energia, Davide Crippa:
Parte un altro pilastro del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima. Per governare al meglio l’evoluzione del sistema elettrico in corso riteniamo prioritario continuare a promuovere progetti relativi a nuove architetture di rete, tenuto conto della forte necessità di rendere più flessibile il sistema elettrico nonché di assicurare la gestione in sicurezza di un sistema elettrico italiano fortemente decarbonizzato.
Il fondo stanziato è pari a 210 milioni di euro, così come nel triennio precedente, in modo da non andare a incidere ulteriormente in bolletta. La somma sarà destinata a progetti funzionali al corretto funzionamento del sistema elettrico nonché all’esplorazione di nuove opportunità legate all’innovazione. Prosegue Crippa:
Riteniamo che sia necessario interagire in modo diverso con i sistemi e i prodotti esistenti, in modo che anche la piccola e media impresa italiana possa fare la sua parte. L’Italia è fortemente impegnata nella promozione dello sviluppo delle fonti rinnovabili e intende continuare a consolidare un ruolo di primo piano in linea con i nuovi ed ambiziosi target del quadro comunitario al 2030.
Smart grid, mobilità elettrica e accumulo
Focus anche su tecnologie relative a smart grid, infrastrutture digitali, mobilità elettrica e sistemi di accumulo. Su quest’ultimo aspetto in particolare il comunicato del MISE fa riferimento diretto all’impiego di batterie ad alta capacità già integrate in alcune tipologie di veicoli. E in merito agli obiettivi, infine, il Sottosegretario sottolinea quanto segue:
L’obiettivo è quello di favorire politiche e programmi orientati sia alla domanda, sia all’offerta di energia. Le prime, nell’intento di modificare i modelli di consumo. Le seconde, per sostenere le tecnologie (e anche le imprese, i mercati, ecc.) capaci di intercettare ed integrare le politiche orientate alla domanda.