Dopo quello per gli impianti agrivoltaici, la Commissione europea ha approvato un altro aiuto di Stato notificato dall’Italia. Sono previsti 5,7 miliardi di euro per sostenere le comunità energetiche e l’autoconsumo di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.
Comunità energetiche e autoconsumo
L’aiuto di Stato riguarda la costruzione di impianti per la produzione di energia rinnovabile e l’espansione di quelli esistenti, ma solo se la capacità non supera 1 MW. Sono previste due misure per sostenere le comunità energetiche, ovvero soggetti giuridici che consentono ai cittadini, alle piccole imprese e alle autorità locali di produrre, gestire e consumare la propria energia.
La prima misura prevede una tariffa vantaggiosa sul quantitativo di energia elettrica consumato dai clienti che generano energia elettrica da fonti rinnovabili per il proprio consumo e dalle comunità energetiche, pagata su un periodo di 20 anni. La misura da 3,5 miliardi di euro sarà finanziata mediante un prelievo sulle bollette dell’energia elettrica di tutti i consumatori.
La seconda misura prevede una copertura fino al 40% dei costi ammissibili per un totale di 2,2 miliardi di euro. I progetti devono diventare operativi prima del 30 giugno 2026 e dovrebbero essere ubicati in comuni con meno di 5.000 abitanti.
La Commissione ha approvato l’aiuto di Stato, in quanto favorisce la produzione di energia rinnovabile e produce effetti positivi, in linea con il Green Deal europeo, che superano eventuali effetti negativi in termini di distorsioni della concorrenza.
Grazie alle comunità energetiche, i cittadini possono accedere a energia rinnovabile a basso costo diventando proprietari degli impianti di produzione e ricevere informazioni su come aumentare l’efficienza energetica nelle loro famiglie, tenendo sotto controllo i consumi.