Un’ultima foto della Spagna , un passaggio sopra la Svezia, ma nessun segnale arriva dallo spazio: ESA ha confermato di aver perso contatto con Envisat, una sonda progettata per l’osservazione e lo studio della superficie terrestre lanciata nel 2002. Da una settimana circa non risponde al richiamo dei tecnici e, sebbene il suo periodo operativo sia scaduto da molto tempo, la comunità dei ricercatori non nasconde il rammarico per l’eventuale perdita di una sonda che fin qui ha offerto molti dati utili alla ricerca.
Il programma Envisat, come detto, è stato avviato nel 2002 con il lancio: a bordo 10 strumenti, tra radar e sensori in grado di rilevare la temperatura, più altri spettrometri indispensabili per studiare l’atmosfera così come la crosta terrestre e i mari. L’obiettivo di Envisat è stato da sempre l’osservazione della Terra: lo scopo è fornire materiali utili alla comprensione del clima e dei meccanismi della sua evoluzione, compresi gli effetti dell’uomo su eventuali fenomeni di riscaldamento globale. Nel corso dei suoi 10 anni di attività, Envisat ha generato una notevole mole di dati impiegati in centinaia di studi sull’atmosfera e sulla Terra.
In orbita a 800km di altitudine , ogni 3 giorni per 10 anni Envisat ha fornito immagini dell’intero globo terrestre declinato nelle varie versioni derivanti dai molti strumenti a bordo. Improvvisamente, la scorsa settimana ha cessato le trasmissioni dopo il passaggio su una stazione ricevente in Svezia: ESA ha messo in allerta i suoi specialisti per comprendere cosa stesse succedendo, confermando che il satellite è ancora stabilmente posto nella sua solita orbita, ma anche che l’hardware di bordo sembrerebbe aver smesso di fornire informazioni e rispondere all’input proveniente dalla Terra.
Progettato per durare 5 anni, Envisat ha largamente superato le aspettative dei suoi creatori: tuttavia, come si dice, l’appetito vien mangiando, e questi ulteriori cinque anni trascorsi dalla sua data di scadenza hanno garantito il completamento di migliaia di rivoluzioni supplementari attorno al pianeta, migliaia di immagini e rilevamenti da studiare, che hanno contribuito alla realizzazione di 4mila progetti in 70 paesi secondo quanto comunicato da ESA.
Se verrà confermata la fine della missione Envisat, l’agenzia spaziale europea si troverà per alcuni mesi priva di un satellite analogo dedicato alla ricerca. La missione Sentinel , progettata per raccogliere il testimone di Envisat, non sarà lanciata prima del 2013: fino ad allora, hanno fatto sapere tecnici ESA, i dati indispensabili al proseguimento di alcune ricerche saranno forniti da analoghi sensori messi a disposizione dalla Canadian Space Agency .
Luca Annunziata