Mentre Spotify evidenzia il comportamento scorretto di Apple in Europa, Epic Games ha chiesto alla giudice Yvonne Gonzalez Rogers di imporre il rispetto della sua ingiunzione (relativa ai pagamenti esterni alle app) negli Stati Uniti. La nuova denuncia era stata anticipata a fine gennaio.
La soluzione di Apple è una farsa
Al termine del lungo processo, la giudice aveva stabilito che Apple non ha violato la legge antitrust federale, ma ha violato quella nazionale della California perché impedisce agli sviluppatori di inserire nelle app un link o un pulsante che porta gli utenti al sito esterno per il completamento del pagamento.
La giudice ha quindi imposto l’eliminazione della clausola anti-steering. L’azienda di Cupertino ha eseguito l’ordine, ma chiede il pagamento di una commissione del 27%. Epic Games afferma nella mozione che la commissione è “praticamente la stessa” di quella addebitata per l’uso del metodo di pagamento di Apple. Anzi, i costi per gli sviluppatori sono maggiori perché devono pagare una commissione anche al PSP (Payment Service Provider) esterno.
La software house sottolinea inoltre che il link deve avere lo stile Plain Button. Non è un pulsante vero e proprio perché lo sfondo deve avere lo stesso colore dello sfondo della pagina, come si può vedere nella pagina dedicata.
Infine, Apple impedisce alle app multi-piattaforma (come Minecraft) di inserire link a pagamenti esterni. Secondo Epic Games, l’azienda di Cupertino vuole ostacolare l’uso di metodi di pagamento alternativi. Per questi motivi, la giudice deve imporre il rispetto della sua ingiunzione.
Aggiornamento (14/04/2024): Apple ha depositato un documento di 37 pagine per affermare che rispetta l’ordine sulla clausola anti-steering, evidenziando che l’obiettivo di Epic Games è aumentare i profitti usando gratuitamente i tool e le tecnologie di App Store.
Aggiornamento (24/04/2024): la giudice Yvonne Gonzalez Rogers ha ritenuto sufficienti le prove presentate da Epic Games, quindi le parti torneranno nuovamente in tribunale.