Epic Games continua la sua battaglia per scardinare il monopolio di Apple e Google nella distribuzione delle app e nei sistemi di pagamento digitali. Dopo aver presentato un reclamo all’autorità antitrust dell’Unione Europea contro Apple, la software house ha ora depositato una denuncia contro Google presso il tribunale federale dell’Australia. Una simile azione era stata attuata anche contro Apple nel mese di novembre.
Epic vs Google: scontro australiano
Come è noto, la battaglia legale è iniziata lo scorso mese di agosto, quando Epic Games ha aggiunto in Fortnite per Android e iOS un metodo di pagamento alternativo che evita la commissione del 30%, violando dunque le regole degli store. Apple e Google hanno quindi rimosso il gioco dai rispettivi negozi digitali.
Lo scontro più “cruento” è in corso tra la software house guidata da Tim Sweeney e Apple. Sono state infatti presentate denunce in USA, Regno Unito, Europa e Australia. La motivazione è la stessa, ovvero abuso di posizione dominante e condotta anticoncorrenziale. Le accuse contro Google sono più leggere, in quanto gli utenti possono installare il gioco anche tramite sideloading (senza passare per il Play Store).
Rimane però il vincolo dei pagamenti in-app gestiti dall’azienda di Mountain View (e quindi la “tassa” del 30%). Per questo motivo, Epic Games ha denunciato Google in Australia per violazione della legge locale che difende la libertà di scelta da parte dei consumatori. Il CEO Tim Sweeney considera tuttavia illusoria la possibilità di scaricare le app da store alternativi, in quanto la procedura non è semplice e Google mostra avvisi di sicurezza per spaventare gli utenti.