Google aveva offerto la modica cifra di 147 milioni di dollari, che sarebbero stati versanti in somme man mano più cospicue nell’arco di tre anni, a Epic Games per poter pubblicare Fortnite sul Play Store. Si tratta di un’informazione che è venuta a galla durante il processo recentemente avviato che coinvolge le due aziende relativamente alla questione commissioni. Alla fine l’offerta venne rifiutata ed Epic Gmaes decise di pubblicare il gioco direttamente sul suo sito.
Epic Games: 147 milioni di dollari da Google per Fortnite
Google temeva che la scelta di Epic Games di operare al di fuori del Play Store potesse causare una sorta di effetto domino tra gli sviluppatori, facendo perdere a “big G” parte degli introiti.
Andando maggiormente in dettaglio, Lawrence Koh, che al tempo era il responsabile dello sviluppo commerciale della divisione videogiochi di Google Play, ha affermato che sulla base delle stime fatte in quel periodo, l’assenza del famoso titolo avrebbe causato una potenziale perdita diretta tra i 130 e i 250 milioni di dollari, sino addirittura ad arrivare a 3,6 miliardi di dollari considerando lo scenario di cui sopra.
Sulla base della scelta fatta da Epic Games, gli utenti potevano ricorrere al sideloading per l’installazione e l’azienda non era pertanto costretta a pagare le commissioni del Play Store vendendo la valuta in-game premium, ovvero i V-Bucks, direttamente dal proprio sito ufficiale.
Nel 2020, però, c’è stato un cambio di rotta a causa dei continui pop-up che mettevano in guardia l’utente dal sideloading citando potenziali problemi di sicurezza.
Da tenere presente che Google sostiene che la scelta di offrire del denaro a degli sviluppatori non è illegale, in virtù dell’obiettivo di offrire agli utenti un servizio che possa risultare quanto più completo ed efficiente possibile. Di contro, Epic Games ritiene che la vicenda dimostra come il colosso di Mountain View tema la concorrenza di sistemi di distribuzione alternativi al Play Store.