Il giudice James Donato ha sospeso il processo per consentire alle parti di raggiungere un accordo extragiudiziale. Dopo gli incontri avvenuti tra avvocati, Tim Sweeney e Sundar Pichai non è stato raggiunto nessun accordo. Le discussioni in aula riprenderanno domani 11 dicembre.
Epic Games potrebbe vincere
Dopo aver ascoltato numerosi testimoni, il giudice Donato ha ordinato alle parti di avviare discussioni su un possibile accordo, in quanto non è stato mai fatto un tentativo. Epic Games vuole ottenere due obiettivi: la libertà per gli sviluppatori di usare il proprio store su Android senza restrizioni e la libertà totale di utilizzare il proprio sistema di pagamento in-app (quindi senza versare commissioni a Google).
Visto che Spotify riceve un trattamento di favore (non versa nessuna commissione se gli utenti usano il suo sistema di pagamento), Epic Games vuole che questa soluzione sia valida per tutti. Come si può leggere nel documento ufficiale, al termine degli incontri avvenuti il 6 e 7 dicembre, non è stato raggiunto nessun accordo.
La giuria dovrà ora decidere (queste sono le domande alle quali dovranno rispondere) se Google ha un monopolio illegale nella distribuzione delle app e nei sistemi di pagamento su Android. Come riporta The Verge, secondo il giudice Donato, ci sono prove più che sufficienti affinché la giuria possa votare a favore di Epic Games.
Se è vero che Google non abusa della sua posizione dominante, allora perché ha sottoscritto numerosi accordi vincolanti con sviluppatori e produttori di smartphone? Probabilmente per evitare un “effetto contagio”, ovvero l’abbandono del Play Store che potrebbe causare perdite per diversi miliardi di dollari all’anno.