Epic Games ha vinto il primo round contro Google (che presenterà appello), quindi ha chiesto diverse modifiche al Play Store per eliminare tutti i vincoli che ostacolano la concorrenza. Il giudice James Donato potrebbe imporre all’azienda di Mountain View di consentire l’accesso all’intero catalogo di app e il porting delle app verso gli store di terze parti.
Google perderà il controllo sulla distribuzione?
Durante le audizioni del 23 e 24 maggio, il giudice Donato ha ascoltato le parti in merito ai rimedi proposti da Epic Games e alla successiva risposta di Google. Il giudice ha dichiarato che alcune modifiche chieste dalla software house sono “indefinite e troppo vaghe“, ma l’azienda di Mountain View dovrà sicuramente apportare cambiamenti, in quanto “monopolista illegale“.
Google afferma che le modifiche chieste da Epic Games potrebbero danneggiare consumatori, sviluppatori e produttori di dispositivi. Il giudice ritiene invece che, se verranno applicate, non ci sarà nessun “terrificante mondo di caos“, come vuol far credere l’azienda californiana.
Le parti presenteranno gli argomenti finali entro il mese di agosto. Successivamente il giudice stabilirà le “penalità”. Nel frattempo ha ordinato a Google di quantificare i costi associati a due richieste di Epic Games.
La prima prevede che, per un periodo di sei anni, gli store di terze parti possano accedere all’intero catalogo di app del Play Store. La seconda, correlata alla prima, prevede l’accesso all’elenco delle app installate tramite Play Store, in modo da consentire il porting, ovvero il successivo download degli aggiornamenti dallo store di terze parti.
Se queste modifiche verranno imposte dal giudice, Google perderà in pratica il controllo sulla distribuzione delle app. Qualsiasi store di terze parti potrà “rubare” le app al Play Store.