Lo scontro legale tra Epic Games e Apple non è ancora finito. La software house guidata da Tim Sweeney aveva presentato appello contro la decisione del 9 settembre 2021. Le parti discuteranno il caso davanti al giudice il prossimo 21 ottobre. Stavolta sarà presente anche il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per evidenziare che il tribunale di primo grado ha erroneamente interpretato la legge antitrust.
Il Dipartimento di Giustizia interviene in appello
Lo scontro tra le due aziende è iniziato il 13 agosto 2020, quando Epic Games ha rilasciato un aggiornamento per la versione iOS del noto gioco Fortnite che introduceva la possibilità di effettuare acquisti in-app, evitando il sistema di pagamento di Apple (e il 30% di commissione). Qualche ora dopo, il gioco è stato rimosso dallo store per la violazione dei termini del servizio. Epic ha quindi denunciato Apple per i comportamenti anticoncorrenziali vietati dallo Sherman Act.
Al termine del processo, iniziato il 3 maggio 2021 e durato tre settimane, la giudice Yvonne Gonzalez-Rogers ha dato ragione ad Epic. Apple non può impedire agli sviluppatori di inserire nelle app link o pulsanti che consentono agli utenti di sfruttare sistemi di pagamento alternativi. L’ingiunzione è stata però sospesa dopo il ricorso di Apple, fino al termine di tutti i gradi di giudizio.
Epic aveva presentato appello perché la giudice non ha ritenuto Apple monopolista del mercato. Le prime discussioni inizieranno il prossimo 21 ottobre (20 minuti a testa per Epic e Apple). Il Dipartimento di Giustizia ha chiesto di intervenire per spiegare che la decisione sul monopolio di Apple è basata su un’interpretazione errata della legge antitrust.
Anche il Dipartimento di Giustizia aveva avviato nel 2019 un’indagine sulle pratiche anticoncorrenziali di Apple. Se verrà confermato in appello che l’azienda di Cupertino non è monopolista, tutte le accuse contro Apple cadranno automaticamente.