Il mercato del lavoro sta attraversando un momento del tutto unico, ma in mezzo ai molti rischi di questa fase ci sono anche alcune evidenti opportunità a disposizione per chi ha la voglia e la tenacia di mettersi in gioco. Queste opportunità sono sul fronte dei web developer, laddove l’offerta di professionisti non è mai sufficiente per compensare la crescente domanda (tanto che, secondo gli ultimi dati disponibili, ben il 40% delle aziende sta incontrando difficoltà nel reperire developer per i propri progetti). Epicode è la scuola online che tenta di dare una risposta su entrambi i fronti: crea professionisti in grado di collocarsi rapidamente sul mercato del lavoro, ma al contempo raccoglie anche la domanda di sviluppatori ed infine mette in contatto le parti per un immediato collocamento.
Epicode si occupa quindi sia di formazione che di ricerca del lavoro, mettendo a punto veri e propri corsi per lavorare insegnando ai propri studenti i linguaggi di programmazione più usati, quelli che possono rapidamente trasformarsi in valore per il diretto interessato.
Epicode cerca, forma, offre
Epicode è la risposta ad una necessità chiara che manifestano non soltanto i giovani, non soltanto le aziende, ma una intera società che sull’efficienza del mercato del lavoro potrà misurare le proprie aspettative e la propria capacità di rispondere alle sollecitazioni del prossimo futuro. L’investimento per chi intende catapultarsi in questa opportunità è semplicemente nell’impegno e nella capacità di porsi un chiaro obiettivo: il percorso si esaurisce nel giro di tre mesi, dopodiché si apriranno le porte del mercato e si sarà diventati membri attivi di quella community di professionisti a disposizione.
Ogni percorso concluso con successo sarà uno sviluppatore web in più all’interno di un mercato che su ogni singolo developer può costruire un’enorme mole di lavoro e di occasioni: un ciclo virtuoso destinato ad innescarsi a partire da quanti talenti sarà in grado di catturare.
Il corso Epicode si presenta con caratteristiche specifiche che lo rendono del tutto peculiare. Non si tratta del tradizionale corso professionale, perché su Epicode le opinioni sono concordanti: non si tratta tanto di un timbro da aggiungere al proprio curriculum, quanto un vero e proprio vettore che arricchisce il curriculum stesso prima di portarlo direttamente sulla scrivania di chi avrà estremo interesse nella sua valutazione. Epicode è quindi selezione, è formazione, ma è soprattutto la chiusura del cerchio con un collocamento finale laddove la domanda era emersa anzitempo. Ecco perché Epicode non è il lancio di un dado, ma una scommessa mirata.
A descrivere con chiarezza questi aspetti sono le caratteristiche stesse del corso:
- online, consentendo così la massima elasticità in termini di impegno, di calendario e di orario. Ognuno potrà declinare il corso sulla base delle proprie competenze pregresse, nonché sulla base della propria capacità di apprendere. Le lezioni avvengono in modalità “bootcamp”, con un coach personale sempre a disposizione al quale potersi rivolgere in ogni momento per superare eventuali difficoltà incontrate lungo il percorso di apprendimento;
- veloce e intensivo, poiché in appena tre mesi, grazie ad un metodo di insegnamento promiscuo (70% pratico e 30% teorico, sulla base delle best practice sperimentate nel settore), è in grado di formare le figure professionali che il mercato richiede e con un’efficacia sperimentata che il mercato stesso ha già premiato;
- accessibile, trasparente e virtuoso: non solo il costo è più basso di qualsivoglia master paritetico, ma il pagamento è altresì declinato in una formula che non può che farsi apprezzare. Il costo complessivo è infatti diviso in due parti, la seconda delle quali sarà dovuto solo e soltanto se Epicode avrà assolto la propria promessa di trovare un lavoro al diretto interessato al termine del percorso di formazione;
- concreto, perché il corso nasce non su basi teoriche con l’unica finalità di produrre figure professionali ascrivibili ad una qualche etichetta, ma sorge naturalmente dal fitto e continuativo dialogo intercorrente con le aziende. Epicode, insomma, non parte dall’offerta di professionisti per arrivare a cercare di creare una domanda di posti di lavoro, ma segue il percorso inverso: indaga l’offerta dei posti di lavoro presso le aziende, quindi cerca i candidati migliori per formarli ed arrivare al match definitivo tra le due parti;
- epico, perché viaggia sull’onda lunga di un approccio rivoluzionario: metodi di insegnamento innovativi, la scommessa sulla loro formazione di cui Epicode si assume parte dell’onere e della responsabilità, la rimodulazione continua dei contenuti dell’insegnamento ed il fitto dialogo con il terminale aziendale rappresentano elementi del tutto nuovi nel contesto della formazione professionale. Ma del resto non si può agire su un mercato che è dinamico per sua stessa vocazione se non facendo di questo dinamismo un dogma della propria natura identitaria.
Epicode cerca e offre, forma e unisce, plasma e compone: è il collante tra due ambiti che – a dirlo è il mercato stesso – parlano due lingue differenti e faticano a trovare una reciproca comprensione. Troppo spesso il risultato è nell’incapacità generale di gestire da una parte il proprio percorso lavorativo e dall’altra le proprie possibilità di crescita. Il rischio è che su ambo i fronti si paghi scotto non tanto per incapacità proprie, quanto per difficili condizioni contestuali che rendono impossibile l’incontro tra la domanda e l’offerta, cosa che nell’economia definisce sia la quantità delle opportunità, quanto il prezzo delle stesse. Lo stipendio di un web developer sta in buona parte nell’esatto collocamento dello stesso, portando le competenze esattamente dove ce ne sia bisogno: Epicode cerca di svolgere questo ruolo creando pedine su di uno scacchiere noto, sul quale manca però da troppo tempo una valida strategia.
Il mercato del lavoro, il problema dei developer
I problemi relativi all’assenza di figure professionali ad hoc sul mercato del lavoro è qualcosa che si protrae ormai da molti anni, tanto da incoraggiare vere e proprie politiche di intervento per favorire un certo tipo di formazione tra i più giovani affinché con maggior facilità possano sposare il mondo dello sviluppo. Trovare web developer, full stack developer, front end developer o altre figure affini è diventato complesso poiché significa operare in un contesto con una cronica assenza di figure professionali. Questo rappresenta una grave insidia per le aziende, ma al tempo stesso una grande opportunità per i più giovani o per chi sta cercando di ricollocarsi sul mercato. I dati tratteggiano un quadro eclatante: rimangono vacanti ogni anno 160 mila posti di lavoro: di questi, quasi 30 mila sono posizioni da sviluppatore web, una figura che deve avere la capacità di sposare competenze tecniche a qualità creative per mettere questa alchimia al servizio degli obiettivi aziendali.
A fronte di questa domanda a tutt’oggi priva di riscontri, solo in Italia si calcolano più di due milioni di “NEET” (“Not Engaged in Education, Employment or Training“, ossia giovani non occupati e non impegnati in alcun percorso formativo), il tasso di disoccupazione tra i diplomati è pari al 23% e anche tra i laureati il collocamento su un posto di lavoro soddisfacente sembra essere qualcosa di sempre più complesso. I dati mettono dunque in luce una evidente discrasia, una frattura economica e sociale che l’intera società – ma soprattutto uno specifico segmento generazionale – rischia di pagare a caro prezzo. Qualcosa si è rotto tanto nell’indirizzo dei più giovani, che al di fuori della fase formativa si trovano di fronte ad un deserto di opportunità, quanto nella capacità di riempire una carenza di professionalità di cui il mercato avrebbe fortemente bisogno. Definirla un’emergenza è tutto fuorché esagerato, perché una generazione senza lavoro e senza formazione è una generazione senza speranza di futuro.
La soluzione, tuttavia, non richiede né investimenti, né nuove politiche del lavoro, né tavoli di concertazione particolari: occorre semplicemente maturare una giusta consapevolezza, sposata ad una necessaria piattaforma di interconnessione tra due mondi spesso incapaci di comunicare, affinché chi cerca opportunità possa trovarne e chi cerca talenti possa averne di nuovi a disposizione. L’opportunità è la scintilla che può generare più posti di lavoro di quanti non si immagina ed Epicode intende lavorare esattamente su questo aspetto: formare figure in grado di agire tanto front end quanto in back end, professionisti in grado di mettere in campo le competenze necessarie per poter prendere in mano la mission aziendale e trasformarla in codice.