Washington (USA) – La rivoluzione ergonomia proposta dalla divisione ad hoc del ministero della Sanità americano rischia di incontrare una fiera opposizione parlamentare: la svolta verso la tutela del lavoro degli operatori che hanno a che fare con i computer costerà alle aziende americane più di 4,2 miliardi di dollari. Da qui l’opposizione di molte imprese, la perplessità di altre e l’attenzione di altre ancora.
Per cercare di superare l’ostracismo di molti, la divisione OSHA del ministero ha spiegato che la proposta porterebbe ad un risparmio consistente proprio da parte delle imprese che oggi, per questioni legate alla salute dei lavoratori e in particolare ai problemi derivanti da strumenti di lavoro informatici non ergonomici, tocca addirittura i 9 miliardi di dollari. Ma i gruppi degli industriali ritengono che le previsioni di spesa per l’adeguamento elaborate da OSHA sono destinate ad essere nettamente inferiori ai costi che le imprese dovranno sobbarcarsi per aggiornare le postazioni di lavoro.