Ericsson ha presentato gli Innovation Garage, laboratori tecnologici che, a partire dai centro di Ricerca e Sviluppo di Genova, Pisa e Pagani (Salerno), portano avanti l’obiettivo di “agevolare dipendenti, aziende, istituzioni, studenti, centri di ricerca e start-up nelle attività di co-sviluppo e testing di soluzioni innovative, a supporto delle comunità locali”.
Ericsson, ecco gli Innovation Garage
Nasce un vero e proprio anello di congiunzione tra l’azienda e gli stakeholder che dal 5G possono trarre giovamento, quindi: Ericsson, che sulle reti di nuova generazione ha scommesso anni di ricerca, intende così stimolare la messa a terra dei vantaggi che l’alta velocità e la bassa latenza possono offrire ad un mercato che ancora deve imparare ad esplodere completamente il potenziale che si cela dietro questo cambio di paradigma.
Oggi un’azienda per rimanere competitiva deve collaborare con i diversi attori dell’ecosistema in cui opera, facendo ricorso a idee, strumenti e competenze sia esterne che interne. Gli Innovation Garage sono luoghi di cross-fertilizzazione e sperimentazione, dove vige un approccio collaborativo e aperto all’innovazione.
Alessandro Pane, Direttore Ricerca e Sviluppo di Ericsson in Italia
Pur auspicando una maggior attenzione al mondo R&D italiano, Ericsson ha dimostrato nel tempo di saper trarre grande prestigio dai risultati della ricerca sul nostro territorio: attiva fin dal 1918 nel nostro Paese, l’azienda annovera tra i principali risultati raggiunti “le reti ottiche di nuova generazione, le reti di trasporto, le soluzioni per il controllo e la gestione delle reti, la fotonica integrata, virtualizzazione e cloudificazione della Core network, soluzioni per intercettazioni legali e sistemi per la gestione automatca delle licenze“.
Il Digital Innovation Day 2020 che sta per cominciare, porterà i clienti internazionali del brand a contatto con le innovazioni che il gruppo sta portando avanti proprio a partire dai propri Innovation Garage: si parte dalla robotica, ove il 5G consente di aumentare mobilità e autonomia grazie alla possibilità di remotizzazione della potenza computazionale, e si arriva all’alba del 6G, di cui fin dal prossimo anno sarà possibile intravedere i primi orizzonti, passando per una logistica basata sui droni o telecamere intelligenti per la gestione dei semafori in ottica smart city. Nel frattempo c’è un 5G ancora tutto da scoprire per fare in modo che, all’uscita dai mesi della pandemia, possa diventare una leva di accelerazione e rilancio.