Entro fine 2020 un miliardo di persone avrà copertura 5G e al Covid, per buona pace dei complottisti che nonostante qualunque prova scientifica ancora tentano di unire le due cose in un rapporto causa-conseguenza. La realtà, come noto, è che l’unico nesso tra le due entità sta nel fatto che la pandemia abbia rallentato il percorso di sviluppo delle nuove reti. Nonostante ciò la strada sembra segnata: secondo quanto diffuso nel nuovo Ericsson Mobility Report, infatti, già entro fine 2020 si prevedono 220 milioni di abbonamenti 5G in tutto il mondo, di cui 175 milioni nella sola Cina (l’80% del totale).
2026: il 5G sarà standard globale
Entro la fine del 2026 si prevedono 3,5 miliardi di abbonamenti, il che avrà definitivamente reso il 5G come il nuovo standard globale della connettività in quanto capace di oltre il 50% del traffico dati mobile.
Il 2020 sarà probabilmente ricordato come l’anno in cui la società, nel suo insieme, per effetto della pandemia ha compiuto un enorme passo in avanti verso la digitalizzazione, anche in termini culturali. Se è vero che il ruolo strategico della connettività, emerso in modo ancora più evidente durante i mesi del lockdown, non è mai stato messo in discussione, occorre ora lavorare per eliminare ogni barriera ed incertezza che impedisce agli operatori di poter investire massivamente ed in tempi rapidi sulle reti 5G. Il successo del 5G si misurerà dall’impatto che l’adozione di questa tecnologia avrà in termini di benefici per persone e imprese, di ricadute positive sulla ripresa economica e trasformazione digitale del paese e sull’ambiente
Emanuele Iannetti, Amministratore delegato di Ericsson in Italia
Secondo Ericsson un passo decisivo in questo percorso di sviluppo sarà l’introduzione delle applicazioni critical IoT: a quel punto molti ambiti potranno far leva sul 5G per portare avanti operazioni time-critical che richiedono una latenza minima e l’esperienza 5G sarà in grado realmente di fare la differenza ben oltre la velocità e la quantità di banda disponibili.
In Europa il 5G raggiungerà l’1% del mercato mobile entro fine 2020: alcuni Paesi sono ormai avviati, altri invece pagano i ritardi delle aste di assegnazione delle frequenze. Le vicissitudini del 2020 hanno però accelerato il fronte della digitalizzazione, creando così le basi per un più solerte passaggio al 5G grazie ad una maggiorata consapevolezza di quanto la connessione divenga importante per qualsiasi tipo di attività. Secondo Executive Vice President and Head of Networks di Ericsson, infatti, “La pandemia ha evidenziato l’impatto della connettività sulle nostre vite e ha agito da catalizzatore per un rapido cambiamento, che è chiaramente visibile anche in questa ultima edizione del Mobility Report“.
Il report è disponibile qui.