Ericsson rende noti i risultati di un’ indagine che mira a comprendere quale sia lo stato dell’arte e la preparazione delle Tlc dinnanzi all’avvento della rete 5G . La tecnologia mobile di prossima generazione sta ricevendo una forte spinta da parte delle istituzioni europee e dei governi , che stanno procedendo all’asta delle frequenze un po’ per questioni di agenda tecnologica e un po’ per far cassa. Gli operatori dal lato loro sembrano pronti all’evoluzione, smaniosi di proporre nuovi servizi agli utenti finali, sviluppare nuove offerte commerciali e in definitiva consolidare il business. I 50 intervistati facenti parte di 37 Tlc attive nel 5G sparse in tutto il mondo fanno emergere una certa spinta in avanti: il 28 per cento passerà a fasi di sviluppo nel 2018 partendo da un dato che lo scorso anno si fermava al 18 per cento. Ma i tempi sono tiranni e le sfide da vincere ambiziose.
Ciò che sta caratterizzando il mercato è certamente la necessità di cogliere nuove opportunità di business. Per potersele godere le Tlc sono chiamate ad anticipare la domanda dei consumatori e ad accaparrarsi un vantaggio competitivo sui concorrenti . Ma l’avanzata non è indenne da rischi. È per questo che un approccio cauto è seguito nel 68 per cento dei casi , giustificato dalla necessità di attendere lo sviluppo degli standard prima di procedere alla fase esecutiva. Nel 34 per cento dei casi, le aziende coinvolte stanno “guardando” come si muovono i concorrenti attivando tra l’altro strategie volte a catturare non solo il segmento consumer (che scende dal 90 per cento al 52 per cento) ormai saturo, ma anche quello business (che passa dal 46 al 56 per cento) e segmenti di industria specializzati (che balza dal 34 per cento al 58 per cento).
Tra gli “essenziali” del 5G l’82 per cento è convinto che a livello tecnico si debbano scegliere sistemi MIMO (trasmissione con antenne multiple) in grado di inviare e ricevere segnali multipli e simultanei (così da permettere l’utilizzo dello stesso canale radio, allo stesso tempo, e stesse frequenze). Ma essenziali per il 5G sono anche le connessioni device-to-device (71 per cento), sicurezza della rete (68 per cento), funzioni di rete virtualizzate (68 per cento) e ” network slicing ” (68 per cento).
L’indagine ha fatto emergere anche quali sono i settori dell’industria verso i quali le Tlc coinvolte stanno guardando con interesse. Media e intrattenimento la fanno da padrone (69 per cento), seguiti a ruota da automotive (59 per cento e con focus specifico su controllo autonomo del veicolo), trasporti e healthcare (rispettivamente 31 e 29 per cento con focus nel primo caso su GPS Smart e chirurgia robotica da remoto nel secondo) nonché energia e utilities (29 per cento).
Tra le possibilità per monetizzare lo switch al 5G spiccano l’acquisizione di nuove quote di mercato grazie a performance e nuove feature, migrazione degli utenti da 4G a 5G con relativo miglioramento delle entrate, espansione verso nuovi mercato o settori industriali, sottrazione di quote di mercato ai concorrenti sulla base di offerte più competitive, generazione di nuovi sottoscrittori. Nella monetizzazione inoltre vengono reputati importanti lo sviluppo dell’IoT , la collaborazione con terzi e lo sviluppo di servizi specifici.
Nonostante alcune aziende stiano mostrando di saper cavalcare solo parzialmente la rivoluzione in corso, il 5G è pronto ad imporsi. E chi non si sarà adeguato, lo dovrà fare necessariamente, penalizzato dal ritardo. Il mercato mobile è ancora in forte espansione , specialmente per quanto concerne la connettività. Dal 2019 il 5G avrà la massima spinta nel Nord America: entro il 2022 un quarto delle connessioni sarà con questa tecnologia. Sempre entro il 2022 si attendono 2,6 miliardi di nuove sottoscrizioni globali a servizi di connettività mobile. Il piatto è decisamente ricco per non cogliere l’opportunità nei tempi e nei modi corretti.
Mirko Zago