Tutti si sarebbero aspettati un mea culpa da parte di Agcom dopo il “disastro” di Piracy Shield che ha bloccato i download di Google Drive sabato scorso. Al contrario, Massimiliano Capitanio, commissario del garante, ha affondato il colosso di Mountain View con una dichiarazione che non lascia certo spazio a dubbi in merito alla sua posizione nei confronti di Big G:
Non posso usare complicità come termine o connivenza o corresponsabilità, ma c’è una mancanza di collaborazione piena da parte di due soggetti come Google e Cloudflare. Costruire un percorso insieme può essere utile. Se si è verificato questo problema, e non è una scusante per quello di grave che è accaduto, è perché nonostante la legge imponga a tutti i fornitori di servizi media-audiovisivi di iscriversi alla piattaforma, i signori di Google e di Cloudflare, hanno deciso di non iscriversi alla piattaforma e non iscrivendosi alla piattaforma per esempio Google non ha potuto comunicare la whitelist.
Agcom non ha di certo toccato piano l’argomento. Si capisce che da tempo è guerra aperta tra Piracy Shield e Google. Tanto che Capitanio ha rincarato la dose: “Vogliamo negare che in questo momento se io digito streaming sulla piattaforma di Google e sul PlayStore mi compaiono almeno 20 applicazioni con cui io posso commettere un reato per cui posso anche essere passibile di un procedimento?“.
Agcom, Piracy Shield e Google: in guerra cade anche qualche “innocente”?
Secondo Capitanio, commissario Agcom, è inevitabile che in guerra possano succedere situazioni come quella che è avvenuta a Google per opera di Piracy Shield. L’applicazione anti-pirateria ha fatto un errore, ma per Capitanio può succedere ed è anche giustificabile:
È irrilevante chi abbia fatto la segnalazione che non doveva essere sbagliata. Dovremo partire da un assunto fondamentale valido per tutti: questa è una guerra alla criminalità organizzata e a una forma mentis devastante che toglie risorse al Paese che potrebbero essere destinate ad altro e toglie posti di lavoro. È in corso un incendio di proporzioni devastanti, è ovvio che vorremmo che i vigili del fuoco quando arrivano spengano solo l’incendio senza mandare acqua o schiuma sulle altre cose.
Nondimeno, Capitanio ha ammesso che “quello che è avvenuto [sabato] sera è grave, […] qualcosa di più di una distrazione“. La soluzione? “L’autorità secondo me nella sua autonomia e indipendenza potrebbe anche valutare che chi fa le segnalazioni e non si attiene rigorosamente a quanto previsto dalla legge, se qualcuno dovesse disattendere in maniera continua un certo rigore potrebbe essere anche escluso“.