Errore Piracy Shield: Agcom non chiede scusa, ma affonda Google

Errore Piracy Shield: Agcom non chiede scusa, ma affonda Google

A seguito dell'errore di Piracy Shield, che ha bloccato per sei ore Google Drive, Agcom non si scusa con il colosso di Mountain View.
Errore Piracy Shield: Agcom non chiede scusa, ma affonda Google
A seguito dell'errore di Piracy Shield, che ha bloccato per sei ore Google Drive, Agcom non si scusa con il colosso di Mountain View.

Tutti si sarebbero aspettati un mea culpa da parte di Agcom dopo il “disastro” di Piracy Shield che ha bloccato i download di Google Drive sabato scorso. Al contrario, Massimiliano Capitanio, commissario del garante, ha affondato il colosso di Mountain View con una dichiarazione che non lascia certo spazio a dubbi in merito alla sua posizione nei confronti di Big G:

Non posso usare complicità come termine o connivenza o corresponsabilità, ma c’è una mancanza di collaborazione piena da parte di due soggetti come Google e Cloudflare. Costruire un percorso insieme può essere utile. Se si è verificato questo problema, e non è una scusante per quello di grave che è accaduto, è perché nonostante la legge imponga a tutti i fornitori di servizi media-audiovisivi di iscriversi alla piattaforma, i signori di Google e di Cloudflare, hanno deciso di non iscriversi alla piattaforma e non iscrivendosi alla piattaforma per esempio Google non ha potuto comunicare la whitelist.

Agcom non ha di certo toccato piano l’argomento. Si capisce che da tempo è guerra aperta tra Piracy Shield e Google. Tanto che Capitanio ha rincarato la dose: “Vogliamo negare che in questo momento se io digito streaming sulla piattaforma di Google e sul PlayStore mi compaiono almeno 20 applicazioni con cui io posso commettere un reato per cui posso anche essere passibile di un procedimento?“.

Agcom, Piracy Shield e Google: in guerra cade anche qualche “innocente”?

Secondo Capitanio, commissario Agcom, è inevitabile che in guerra possano succedere situazioni come quella che è avvenuta a Google per opera di Piracy Shield. L’applicazione anti-pirateria ha fatto un errore, ma per Capitanio può succedere ed è anche giustificabile:

È irrilevante chi abbia fatto la segnalazione che non doveva essere sbagliata. Dovremo partire da un assunto fondamentale valido per tutti: questa è una guerra alla criminalità organizzata e a una forma mentis devastante che toglie risorse al Paese che potrebbero essere destinate ad altro e toglie posti di lavoro. È in corso un incendio di proporzioni devastanti, è ovvio che vorremmo che i vigili del fuoco quando arrivano spengano solo l’incendio senza mandare acqua o schiuma sulle altre cose.

Nondimeno, Capitanio ha ammesso che “quello che è avvenuto [sabato] sera è grave, […] qualcosa di più di una distrazione“. La soluzione? “L’autorità secondo me nella sua autonomia e indipendenza potrebbe anche valutare che chi fa le segnalazioni e non si attiene rigorosamente a quanto previsto dalla legge, se qualcuno dovesse disattendere in maniera continua un certo rigore potrebbe essere anche escluso“.

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Pubblicato il
22 ott 2024
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