ESA, addio alla Russia: stop a lanci e collaborazione

ESA, addio alla Russia: stop a lanci e collaborazione

L'ESA ha comunicato l'interruzione di tutti i rapporti con la Russia: a pagarne pegno sarà il programma ExoMars e non è chiaro cosa succederà sulla ISS.
ESA, addio alla Russia: stop a lanci e collaborazione
L'ESA ha comunicato l'interruzione di tutti i rapporti con la Russia: a pagarne pegno sarà il programma ExoMars e non è chiaro cosa succederà sulla ISS.

Un laconico comunicato dell’ESA ha annunciato l’interruzione dei rapporti con la Russia. Si tratta di una decisione senza mezzi termini, in piena ottemperanza con le restrizioni imposte a livello internazionale contro Mosca, ma al tempo stesso rappresenta la fine di un sogno di ampio respiro: europei e russi erano comunemente impegnati nell’esplorazione dello Spazio ed è la guerra a fermarne le velleità.

Stiamo implementando in pieno le sanzioni imposte alla Russia dai nostri stati membri“, ha spiegato l’ESA: “Stiamo valutando le conseguenze su ognuno dei nostri programmi condotti in collaborazione con l’agenzia spaziale russa Roscosmos e andremo ad allineare le decisioni dei nostri stati membri in stretta collaborazione con i partner industriali e internazionali (in particolare con la NASA e l’Internazional Space Station)“.

ESA: la Russia è fuori

Sono due le conseguenze principali che avranno luogo immediatamente. La prima è il ritiro del personale russo dalla base di lancio europea di Kourou: la Soyuz è pertanto ufficialmente fuori dai programmi a tutto vantaggio dei nuovi lanciatori Vega-C e Ariane 6. Servirà chiaramente del tempo per rimodulare i programmi, ma l’impatto negativo sarà in particolare per tutto il mondo scientifico e industriale russo che resteranno tagliati fuori da questa avanguardia assoluta.

A subire le conseguenze di questo distacco è invece direttamente il programma ExoMars, che avrebbe dovuto vedere un nuovo lancio entro il 2022. A questo punto il conto alla rovescia è già sospeso fino a data da destinarsi e l’unica quasi-certezza è che entro il 2022 non avverrà alcuna spedizione. L’ESA prende tempo e non ufficializza ancora questa decisione, che viene data comunque per inevitabile.

Per il 18 marzo era previsto il lancio del vettore Soyuz MS-21 in direzione della Stazione Spaziale Internazionale: pur confermato fino a pochi giorni fa, il lancio è ad oggi sospeso. La missione avrebbe dovuto riportare sulla Terra, insieme, il russo Anton Shkaplerov e lo statunitense Mark Thomas Vande Hei, così ritratti in una foto di pochi giorni fa:

Potrebbe essere questo uno degli ultimi scatti della collaborazione USA-Russia nello Spazio, almeno per un po’ di tempo: l’impatto della guerra sui programmi prossimi venturi sarà inevitabilmente forte e sposterà ad occidente il baricentro della ricerca. Quello che era forse il traguardo più simbolico del superamento della Guerra Fredda è oggi triste frattura che rituona tra i missili lanciati su Kiev.

Fonte: ESA
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Pubblicato il
1 mar 2022
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