La strada delle eSIM è lastricata di buone intenzioni già da molti anni, ma fino ad oggi non è mai stata percorsa. Improvvisamente il percorso sembra essersi fatto tuttavia in discesa grazie alla collaborazione tra Vodafone, Qualcomm Technologies e Thales, dalla cui interazione può finalmente nascere la soluzione ideale per dare avvio a quella che sarebbe una svolta per il settore.
La svolta prende il nome di iSIM e la prima dimostrazione è avvenuta nei laboratori Samsung a bordo di un Samsung Galaxy Z Flip3 5G. La dimostrazione (basata sulla specifica ieUICC GSMA) è stata fondamentale per evidenziare come la iSIM integrata possa offrire benefici di questo tipo:
- semplifica e migliora il design e le prestazioni del dispositivo liberando spazio al suo interno;
- consolida la funzionalità della SIM nel chipset principale del dispositivo insieme ad altre capacità critiche come GPU, CPU e modem;
- consente il provisioning remoto della SIM da parte dell’operatore sfruttando l’infrastruttura eSIM esistente;
- apre le capacità di connessione dei servizi mobile a una serie di dispositivi che in precedenza non potevano avere capacità SIM incorporate.
Smartphone, tablet, ma anche smartwatch, dispositivi connessi e molto altro ancora: le ricadute potranno essere di vasta scala su un altissimo numero di device (anche laddove oggi ancora le SIM non sono arrivate se non con eccessivi sacrifici in termini di spazio, costi e design).
iSIM, ci siamo
Se le eSIM diventeranno realtà, le funzionalità della scheda SIM tradizionale potranno essere incluse direttamente nel processore del dispositivo, mutando gli scenari di mercato e liberando spazio ulteriore nel corpo del device:
La iSIM, conforme alle specifiche GSMA, incorpora la funzionalità SIM nel processore principale del dispositivo, permettendo una maggiore integrazione del sistema, prestazioni più elevate e una maggiore capacità di memoria. Questa tecnologia è l’ultima evoluzione della tecnologia SIM in cui le “eSIM” sono incorporate nei dispositivi. Tuttavia, le eSIM richiedono un chip separato: con le iSIM questo non è più necessario ed elimina la necessità di uno spazio dedicato ai servizi SIM.
Al momento si tratta di un semplice proof-of-concept che ha il merito di dimostrare quanto la soluzione sia tecnicamente percorribile. L’importanza di questa novità, tuttavia, ha ripercussioni sull’intero mercato degli operatori ed è proprio su questo fronte che Alex Froment-Curtil, chief commercial officer di Vodafone, affonda il colpo:
Il nostro obiettivo è quello di creare un mondo in cui ogni dispositivo si connette in modo semplice e senza soluzione di continuità, e il cliente ha il controllo completo. La iSIM, combinata con la nostra piattaforma di gestione remota, è un passo importante in questa direzione, permettendo ai dispositivi di essere connessi senza una SIM fisica o un chip dedicato, rendendo la connettività a molti oggetti – la promessa del mondo IoT connesso – una realtà. Permetterà ai nostri clienti di godere della facilità di più account su un dispositivo, mentre dal punto di vista dell’operatore, contribuirà ad eliminare la necessità di schede SIM separate e la plastica aggiuntiva che questo consuma. Continueremo a lavorare a stretto contatto con Qualcomm Technologies e Thales per sviluppare ulteriori applicazioni per questa tecnologia e accelerare la sua commercializzazione.
Enrico Salvatori, senior vice president and president Qualcomm Europe, per contro, snocciola i vantaggi oggettivi che le iSIM consentirebbero di riversare sul mercato:
- offrono grandi opportunità agli MNO
- liberano spazio prezioso nei dispositivi per gli OEM
- forniscono flessibilità agli utenti dei dispositivi per beneficiare del pieno potenziale delle reti 5G e delle esperienze in una vasta gamma di categorie di dispositivi
Le conseguenze saranno immediatamente evidenti nel mondo smartphone e nel mondo IoT, ma soprattutto sposteranno gli equilibri in un mercato telco che potrà offrire ancora più possibilità di scelta, ancor più facilità di switch tra differenti opzioni e ancor più libertà a disposizione dell’utenza. Questo comporterà inevitabilmente ricadute in termini di regolamentazione e controllo, perché a mutare saranno le dinamiche stesse su cui fino ad oggi si è costruito il mercato delle telco applicato alle SIM.