Esportazione chip in Cina: nuove restrizioni degli USA

Esportazione chip in Cina: nuove restrizioni degli USA

Il governo statunitense ha introdotto nuove restrizioni per l'esportazione di chip verso la Cina per ostacolare la produzione a scopo militare.
Esportazione chip in Cina: nuove restrizioni degli USA
Il governo statunitense ha introdotto nuove restrizioni per l'esportazione di chip verso la Cina per ostacolare la produzione a scopo militare.

Il Bureau of Industry and Security del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha annunciato nuove restrizioni per l’esportazione di chip verso la Cina. Si tratta del terzo importante aggiornamento dopo quelli di ottobre 2022 e ottobre 2023. Sono state incluse anche diverse apparecchiature per la produzione e aggiunte oltre 100 aziende cinesi alla famigerata Entity List.

Nuove restrizioni per ostacolare la Cina

Lo scopo delle restrizioni è impedire alla Cina di utilizzare o realizzare chip che possono essere sfruttati per la futura generazione di armi e lo sviluppo di applicazioni AI a scopo militare. Le nuove regole sulle esportazioni sono state introdotte in collaborazione con alleati e partner, ma non si estendono ad altri paesi, come Corea del Sud, Olanda e Giappone (che introdurranno le loro restrizioni).

Il Dipartimento del Commercio ha vietato l’esportazione di 14 apparecchiature e 3 tool software per lo sviluppo e la produzione di semiconduttori. È inoltre obbligatorio chiedere una specifica licenza per l’esportazione dei chip HBM (High Bandwidth Memory) utilizzati soprattutto nei sistemi per l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale.

Il governo statunitense ha aggiunto altre 140 aziende cinesi alla Entity List, inclusi diversi fornitori di Huawei. TSMC ha recentemente interrotto le spedizioni ad un partner cinese che aveva consegnato chip usati da Huawei nel processore Ascend 910B.

Quasi tutte le nuove restrizioni sono già in vigore, mentre le rimanenti dovranno essere rispettare dal 31 dicembre. L’ambasciata cinese negli Stati Uniti ha minacciato una risposta con “misure risolute”, affermando che il governo statunitense ha abusato dei controlli sulle esportazioni.

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Pubblicato il
3 dic 2024
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