Come impreziosire un browser diverso da Chrome utilizzando le estensioni che sono state sviluppate per Chrome? Semplice: un sistema di traduzione che possa consentire di prendere altrove qualcosa che si intende usare sul proprio software di navigazione. Nel caso di Apple il tutto si incarna nella possibilità di prendere da Chrome (o Firefox, o Edge) una applicazione per portarla direttamente sul proprio Safari.
Il progetto prende il nome di Safari Web Extensions e l’obiettivo è quello di rendere cosa estremamente semplice un qualcosa che, in natura, altrimenti non avviene o avviene troppo raramente: lo sviluppo di app per Safari.
Estensioni: da Chrome a Safari, così
Per poter fare ciò non servono nozioni particolari di coding, ma soprattutto non serve saper sviluppare in Objective-C o Swift. Questo significa che chiunque ha la possibilità di effettuare questa traslazione, proponendo quindi il pacchetto ottenuto su App Store in attesa di approvazione.
Sistemi simili sono stati sperimentati più e più volte dagli store che con maggior fatica riescono a calamitare sviluppatori, idee o nuove proposte: Apple è estremamente forte su questo fronte, tranne che per quanto concernente il mondo Safari (dove Chrome domina e gli altri browser occupano la parte restante del mercato). Per Apple si tratta quindi di un modo per potenziale l’offerta su Safari andando a calamitare opzioni che altrimenti nessuno avrebbe sviluppato, riducendo così l’appetibilità nell’uso del browser (sono molti gli utenti Mac a rinunciare all’opzione standard per virare sulle maggiori alternative disponibili).
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La presentazione di questa opzione avviene nel contesto della presentazione agli utenti del nuovo macOS Big Sur e sarà con il rilascio ufficiale della nuova versione del sistema operativo che le novità di Safari diverranno effettive e disponibili per tutti. Tutti i dettagli sul “traduttore” per estensioni (“safari-web-extension-converter“), sono in questo video.