Non è chiaro se l’inverno delle crypto sia terminato o se il rimbalzino delle ultime settimane possa essere tenuto in considerazione come un reale segnale di una inversione di tendenza. Una cosa però è certa: se c’è una criptovaluta che ha saputo cavalcare l’onda nel migliore dei modi, questa è sicuramente Ethereum.
A parlare sono i dati: +4% ieri, +38% nell’ultima settimana, +53% nell’ultimo mese. Ancora il valore è del 20% al di sotto rispetto ai valori di un anno fa, ma gran parte della caduta delle ultime settimane è stata recuperata ed i presupposti in linea futura sono ora peraltro completamente differenti. L’Ethereum di oggi, infatti, non è l’Ethereum di un anno fa: nel frattempo c’è stata una trasformazione dolorosa e necessaria che ha innestato un meccanismo di consenso di tipo “Proof of Stake” e che ha aperto alla valuta nuove prospettive.
Nuove prerogative tecniche, un mercato che sembra (almeno temporaneamente) uscito dal grigiore degli ultimi tempi e di fronte una malcelata ambizione: andare ad addentare quella leadership indiscussa attorno alla quale Bitcoin ha costruito la propria resilienza anche durante l’ultima grave caduta del comparto. Ethereum si attesta ora attorno ai 1500 dollari di valore, ma non si può dimenticare come a dicembre 2021 il valore era pari a 4500 con vari tentativi di toccare quota 5000. Oggi, con quotazioni a 1500 dopo una caduta del 70% rispetto ai massimi, i margini di crescita sono ovviamente molto ampi: chi è pronto a riversare capitali su questa scommessa avrà buon gioco ad investire su valutazioni ai minimi, con un occhio sempre attento su una situazione internazionale sempre e comunque scivolosa.
C’è ancora molto margine di crescita, insomma. Difficilmente potrà basare il PoS per uno slancio simile: in parallelo deve tornare ad esserci liquidità sul mercato, così che le maggiori crypto possano contendersi il wallet degli investitori. Se però Ethereum voleva dimostrare qualcosa, allora questo è il modo ed il tempo giusto: gli echi delle criptovalute in caduta hanno risuonato nelle casse di molto exchange e nei wallet di molti investitori, dunque per entrambi una folata di ottimismo non può che giovare. Ethereum l’ha fatta propria, se ne è fatto portatore e ora rialza la testa ricordando quali fossero le ambizioni di un anno fa, prima che tutto cambiasse e che la procedura del Proof of Stake andasse finalmente a segno – con pieno successo.