Quello di Virgil Griffith è un volto noto nel mondo delle criptovalute, avendo contribuito allo sviluppo della piattaforma su cui poggia ETH, ricoprendo il ruolo di ricercatore nella Ethereum Foundation dal 2016. Ora rischia fino a sei anni e mezzo di carcere, ma non per ragioni direttamente legate al trading: nell’aprile 2019 ha partecipato a una conferenza organizzata in Corea del Nord inerente i temi di blockchain e monete virtuali.
Il caso Virgil Griffith: dalla Ethereum Foundation alla Corea del Nord
Un passo falso che pochi mesi dopo gli è costato l’arresto, finendo così in attesa di giudizio. Nella giornata di ieri (lunedì 27 settembre 2021) si è dichiarato responsabile di violazione dell’International Emergency Economic Powers Act presso un tribunale di New York, definendosi colpevole con la prospettiva di un accordo per patteggiamento. La sentenza definitiva sarà emessa nel gennaio 2022. Al momento si trova dietro le sbarre nel Metropolitan Correctional Center della grande mela, per aver violato i termini del rilascio su cauzione.
Virgil Griffith nel 2017 (foto: Lulu Lorien, Wikimedia)
I contenuti della presentazione incriminata non sono mai stati resi noti, ma gli avvocati hanno più volte sottolineato che si tratta di materiale facilmente reperibile e accessibile online, da chiunque. L’imputato è ritenuto colpevole di aver trasmesso al suo pubblico nordcoreano competenze utili ai fini di riciclaggio e per aggirare le sanzioni imposte al paese dagli Stati Uniti.
Nonostante la residenza a Singapore, Griffith è stato definito passibile di arresto poiché cittadino americano. Nel corso dell’estate ha deciso di cedere la propria quota di partecipazione nell’exchange Coinbase per sostenere le spese legali. Classe 1983, è tra le altre cose il creatore di WikiScanner.