Le etichette per i videogiochi accessibili che mettono d'accordo tutti

Le etichette per i videogiochi accessibili che mettono d'accordo tutti

EA, Google, Microsoft, Nintendo, Sony e Ubisoft insieme per la Accessible Games Initiative: un'etichetta per i videogiochi accessibili.
Le etichette per i videogiochi accessibili che mettono d'accordo tutti
EA, Google, Microsoft, Nintendo, Sony e Ubisoft insieme per la Accessible Games Initiative: un'etichetta per i videogiochi accessibili.

Non è facile vedere Microsoft, Nintendo e Sony remare nella stessa direzione. Da sempre concorrenti nel mercato console, questi tre big dell’industria videoludica hanno unito le loro forze nella Accessible Games Initiative (sito ufficiale). Come si può intuire già dal nome, si tratta di un progetto finalizzato alla promozione dei videogiochi accessibili. O meglio, a rendere più chiaro e trasparente quali siano i titoli fruibili da persone con disabilità.

Una buona idea per i videogiochi accessibili

Lanciata dalla Entertainment Software Association, l’iniziativa conta anche la partecipazione di Electronic Arts, Google, Ubisoft, Amazon Games, Riot Games, Square Enix e Warner Bros Games. Nel concreto, porterà a stampare sulle confezioni dei giochi (nelle edizioni fisiche e sugli store digitali) una serie di etichette come quelle visibili qui sotto, con informazioni dettagliate a proposito, ad esempio, della possibilità di effettuare la rimappatura dei pulsanti, di utilizzare la sola voce come sistema di controllo, di impostare uno schema colore alternativo e altro ancora. Sono in totale 24.

Le etichette della Accessible Games Initiative per i videogiochi accessibili

Trascorrerà comunque del tempo prima di vedere le etichette della Accessible Games Initiative arrivare sugli scaffali. Il comunicato stampa pubblicato non fa riferimento a un’esclusiva territoriale, vale a dire che il progetto dovrebbe avere fin da subito una portata globale e non essere limitato solo agli Stati Uniti.

Abbattere le barriere che impediscono a tutti di accedere a un gioco in modo completo, indipendentemente dalla presenza di una disabilità più o meno grave, significa anche poter far ricorso allo strumento videoludico come mezzo educativo, oltre che di intrattenimento, senza dimenticare i benefici derivanti in termini di inclusione, considerando la possibilità di partecipare alle attività delle community online.

Finalmente, i big del settore si stanno muovendo in questa direzione, mettendo da parte dinamiche concorrenziali che spesso hanno portato a ignorare il problema, soprattutto in termini di interoperabilità: si pensi, ad esempio, alla questione legata ai controller.

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Pubblicato il
21 mar 2025
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