La notizia si abbatte sul web etiope, ad oggi ignaro di quanto stabilito alla fine dello scorso maggio dal governo di Addis Abeba: una nuova legge che di fatto criminalizza l’uso di Skype e in generale di tutti i servizi VoIP . Basterà una sola chiamata per rischiare fino a 15 anni di prigione.
Più di un motivo alla base delle nuove scelte legislative. Innanzitutto una questione urgente di sicurezza nazionale, per evitare che criminali e terroristi possano sfruttare liberamente gli strumenti del VoIP per coordinarsi e colpire . Ma c’è anche una seconda ragione, più strettamente dettata da logiche di mercato.
Il governo etiope vorrebbe infatti tutelare al massimo il monopolio attualmente detenuto da Ethio Telecom, praticamente l’unico provider – controllato dallo stato – del paese africano. Un operatore non certo nuovo a blocchi e tecniche di filtraggio, dal momento che era già stato coinvolto nell’oscuramento di pagine web sgradite ai poteri forti .
In sostanza , la nuova legge etiope affiderà al locale ministero della Comunicazione e dell’IT il compito di supervisionare le attività online, in particolare concedendo specifiche licenze alle varie aziende per l’adozione di strumenti votati al filtraggio . Pare infatti che il governo abbia imposto il blocco della rete Tor per la navigazione anonima.
A lanciare l’allarme sono stati i responsabili della divisione africana di Reporters Sans Frontières , che hanno subito sottolineato come l’obiettivo finale del governo etiope sia il controllo totale sulle varie forme di comunicazione. E infatti le nuove misure legislative investiranno anche i principali social media .
“Skype non sarà illegale di per sé – ha spiegato un portavoce di governo all’emittente britannica BBC – saranno però illegali certe attività fraudolente tramite Skype, ad esempio telefonate non autorizzate”. Le autorità locali hanno dunque denunciato l’uso massivo di SIM estere per comunicare indisturbati e soprattutto al di là del confine legale.
Mauro Vecchio