La smentita dopo l’ennesimo leak : un documento presentato dalla European Telecommunications Network Operators Association (ETNO), l’associazione con base a Bruxelles che tutela gli interessi dei più potenti operatori del Vecchio Continente. La proposta ha fatto subito il giro del web, riaccendendo il ruvido dibattito – vera e propria guerra? – sui cosiddetti over the top .
Ovvero sulle net company del calibro di Apple, Google e Facebook. Ai vertici della International Telecommunication Union (ITU) – agenzia interna alle Nazioni Unite – i grandi operatori avrebbero proposto l’introduzione di una tassa per intermediari, un obolo da imporre alle varie piattaforme online per la distribuzione globale di contenuti e servizi .
Da France Telecom al colosso Vodafone, le telco vorrebbero dunque costringere le aziende del web – in questo caso giganti a stelle e strisce – a pagare per lo sfruttamento delle infrastrutture al di fuori degli Stati Uniti . Simili richieste non profumano certo di novità . I cosiddetti incumbent – come appunto quelli raggruppati da ETNO – contro i colossi del web, nell’ambito del processo di revisione del trattato ITU sulle International Telecommunications Regulations . In sostanza , chi genera traffico come ad esempio Google e Facebook dovrebbe pagare una tassa stabilita da chi il traffico lo gestisce . Una minaccia in realtà negata dagli stessi rappresentanti di ETNO .
Nessuna tassa per i fornitori di servizi e contenuti, bensì la revisione degli accordi commerciali tra gli operatori TLC e gli stessi over the top . Ed è proprio su questa precisazione che il dibattito si è riacceso in un istante. Stando alle dichiarazioni di ETNO, la revisione delle International Telecommunications Regulations potrebbe passare per quella che molti chiamano Internet a due velocità.
L’incubo peggiore per tutti i sostenitori della cosiddetta neutralità della Rete. ETNO vorrebbe stringere con le piattaforme “accordi commerciali per lo sviluppo e distribuzione di servizi di qualità differenziata”. In altre parole gli operatori – ma anche l’industria dei contenuti – intravedono succulente opportunità di business a partire dall’ attività di garantire un trattamento privilegiato a certi servizi o contenuti in Rete .
Mauro Vecchio