Per chi muove i primi passi all’interno del mondo degli investimenti, abbiamo parlato più volte di eToro, che permette di investire in pochi tap e partendo da una cifra contenuto come 50€. A fronte di questo è possibile anche fare dei test con un account demo con denaro virtuale investendo in titoli che variano la quotazione reale.
Tanti ETF tra cui scegliere
Chi non vuole investire su una singola azienda può rivolgersi al mercato degli ETF, come spesso fanno sia investitori istituzionali, così come utenti novizi. Un ETF non è altro che un raccoglitore esposto su una serie di titoli aggregati per categoria o tipo di azienda in modo da investire ad esempio su un unico settore comprando un solo strumento finanziario e facendo dunque una singola transazione.
Il tutto per risparmiare commissioni, ma anche tempo e lavoro in fase di ricerca se si vuole puntare su una categoria o settore per il proprio investimento. Comprando più di un ETF si può essere esposti su settori che secondo l’investitore possono performare bene.
Anche qui come riportato nel post sul blog di eToro, è applicata la politica delle zero commissioni per l’acquisto e la vendita dei nuovi ETF resi disponibili che hanno varie categorie: dalle telecomunicazioni al settore sanitario. Un’offerta in più per gli utenti della piattaforma.
Come sempre inoltre è possibile confrontarsi tramite le funzionalità social con gli altri utenti delle possibilità che i nuovi strumenti mettono a disposizione come investimento, rischio ed esposizione. Sulla pagina relativa troviamo tutte le informazioni sullo strumento finanziario e ovviamente la sua composizione in percentuale delle varie azioni delle aziende che lo compongono.
eToro continua dunque ad espandersi in una fase in cui il mercato azionario sta rifiatando dopo l’ennesima accelerazione arrivata nei giorni poco dopo il Natale.
*Il 76% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore. È necessario sapere come funzionano i CFD e se ci si può permettere di perdere i propri soldi.
Gli investimenti in criptoasset sono altamente volatili e non regolamentati in alcuni Paesi dell’UE. I consumatori non sono tutelati. Possono essere applicate imposte sui profitti.