L’Unione Europea ha avviato un’indagine ufficiale sulle attività dei produttori di chip per smart card, con lo scopo dichiarato di accertare l’esistenza di un possibile cartello che ha mantenuto i prezzi dei microchip a un livello artificialmente superiore rispetto a quello di mercato.
In realtà Bruxelles indaga sul suddetto cartello sin dal 2009, con le autorità europee sin qui impegnate a discutere con le aziende sotto accusa – e ancora ignote – per fornire loro la possibilità di patteggiare e cavarsela con una frazione della pena possibile.
Ma quei colloqui non progrediscono, dice la UE, e il passo successivo non può che essere l’apertura di una inchiesta formale contro i produttori di chip di autenticazione usati in SIM card per cellulari, bancomat, passaporti, carte di identità, TV a pagamento e via elencando.
Qualora l’indagine europea si chiudesse positivamente, i (pochi) produttori di chip per smart card rischiano grosso: con il patteggiamento c’era la possibilità di uno sconto, ma ora eventuali sanzioni punitive saranno a prezzo pieno. E la UE in tal senso non perdona .
Alfonso Maruccia