Secondo una ricerca della Commissione europea a luglio 2010 il 29 per cento delle connessioni a banda larga in Europa ha una velocità di 10 Mbps: quasi raddoppiata in appena un anno.
Le stesse rilevazioni effettuate a luglio 2009, infatti, contavano solo il 15 per cento delle linee broadband capaci di raggiungere questa velocità: un buon risultato che comunque non fa sedere sugli allori i vertici europei.
L’ obiettivo che si è posto Bruxelles è di quelli ambiziosi: dare ad ogni cittadino europeo una connessione da almeno 30 Mbps entro il 2020 , e la metà delle oltre 220 milioni di abitazioni a 100 mbps. A guidare la corsa, Danimarca e Olanda, paesi in cui l’alta velocità è disponibile già per l’80 per cento delle abitazioni.
Per il momento, invece, appena il 5 per cento di tutte le linee arriva a 30 mbps e solo lo 0,5 per cento all’ipervelocità 100 Mbps.
“La velocità della banda larga è come l’ossigeno digitale, essenziale alla prosperità e al benessere dell’Europa”, ha detto Neelie Kroes, commissario all’agenda digitale.
“In particolare – ha sottolineato – abbiamo bisogno urgentemente di un accordo sulle frequenze radio da mettere a disposizione della banda larga mobile per cui la domanda è cresciuta velocemente”.
In Italia, per esempio, si stanno aspettando le decisioni circa l’avvio dell’ asta delle frequenze liberate dal digitale terrestre, mentre per l’alta velocità le aziende interessate stanno ancora cercando un accordo sulle infrastrutture di nuova generazione per liberare il settore dai nodi che al momento lo tengono legato al rame.
Claudio Tamburrino