Il vice-presidente della Commissione Europea e responsabile dell’Agenda Digitale Neelie Kroes si rivolge ai parlamentari della UE invocando una nuova legislazione di compromesso ma “radicale”, incentrata sulla creazione di un mercato unico continentale delle telecomunicazioni mobile entro il 2014.
Kroes espone i suoi piani in maniera esplicita anche su Twitter : i cittadini europei devono sentirsi uniti quando accedono alla rete, per cui vanno aboliti i costi di roaming per le chiamate all’estero fra i paesi dell’Unione e va garantita la neutralità della Rete al di là degli interessi di parte.
Tutto giova , sostiene Kroes, a far crescere in seno ai cittadini della UE la consapevolezza di trovarsi sotto lo stesso tetto continentale così come porta utili “sociali” investire nel “dividendo digitale” che può venire dall’armonizzazione – e dall’abbattimento – dei costi di accesso alla rete Internet su cellulari in qualunque parte dell’Europa.
Nel perseguire l’obiettivo di abbattimento dei costi di roaming – giudicabile ambizioso in un contesto frammentario e iper-corporativo come quello europeo – Kroes prova a coinvolgere i membri del parlamento europeo mettendoli di fronte alla responsabilità individuale nei confronti dei loro elettori. I quali certamente ringrazieranno dell’impegno, nel caso in cui si raggiungesse davvero il risultato sperato dal vice-presidente della Commissione.
A rafforzare la necessità di iniziative forti come quella di Kroes arriva un nuovo rapporto dell’associazione GSMA sul raffronto tra reti mobile statunitensi ed europee , uno studio impietoso nel fotografare la crescente superiorità dei network USA rispetto a quelli UE con connessioni dati il 75 per cento più veloci. E le cose peggioreranno, se il trend della riduzione di spesa in investimenti comunitari continuerà.
Alfonso Maruccia