La Commissione Europea ha annunciato un investimento miliardario in ambito Big Data – o “megadati”, come preferisce chiamarli la UE – un mercato sempre più importante e su cui l’Europa deve puntare per creare opportunità occupazionali e accrescere il proprio ruolo internazionale.
L’investimento, un partenariato pubblico-privato (PPP), vale ben 2,5 miliardi di euro divisi tra i 500 milioni della UE (stanziati per i cinque anni che portano al completamento del programma Orizzonte 2020) e il resto elargito dalle aziende private coinvolte nell’iniziativa.
L’obiettivo è quello di trasformare l’Europa in un polo d’attrazione per la gestione dei big data, dice Bruxelles , permettendo ai fornitori europei di mettere le mani sul 30 per cento del mercato mondiale dei dati, creando 100mila nuovi posti di lavoro connessi ai dati entro il 2020, riducendo del 10 per cento i consumi energetici, migliorando l’assistenza sanitaria e aumentando la redditività dei macchinari industriali.
“I dati sono il motore e il cardine dell’economia futura – ha spiegato la vice-presidente della Commissione Europea e responsabile dell’Agenda Digitale Neelie Kroes – Qualsiasi tipo di organizzazione ha bisogno di elementi costitutivi per migliorare i propri risultati, dalle aziende agricole alle fabbriche, dai laboratori alle officine.”
Ogni minuto vengono generati 1,7 milioni di miliardi di byte di dati, spiega la UE, vale a dire più di 6 Megabyte per ogni persona ogni singolo giorno. Ed è mettendo assieme e analizzando tutte queste informazioni, dalle immagini satellitari ai video digitali ai segnali GPS e a tutto il resto, che la UE intende rafforzare la propria posizione nel settore – uno sforzo che verrà condotto nel pieno rispetto della privacy degli utenti con il trattamento anonimo delle informazioni, assicurano da Bruxelles.
Alfonso Maruccia