Contrastare la diffusione del coronavirus facendo leva sul fattore tecnologico è un’opportunità che non possiamo lasciarci sfuggire. Farlo nel pieno rispetto della privacy e con modalità che garantiscono la sicurezza dei dati è un obbligo. Per questo motivo l’Europa ha scelto di intervenire elaborando una policy unificata che dovrà essere adottata per tutte le applicazioni mobile sviluppate a tale scopo.
Europa e coronavirus: tante app, una policy
Sono diverse quelle già lanciate e impiegate in diversi paesi del vecchio continente, ad esempio Corona-Datenspende in Germania o il questionario CercaCovid integrato in Italia nell’app AllertaLOM della Lombardia. Un approccio frammentato potrebbe costituire un tallone d’Achille per progetti di questo tipo: è necessario agire tutti insieme, remando nella stessa direzione, come auspicato nei giorni scorsi anche dallo European Data Protection Supervisor. Questo l’intervento sul tema di Vera Jourova, Vicepresidente della Commissione Europea e responsabile per il coordinamento delle politiche sui valori e la trasparenza.
Supporto pienamente l’approccio europeo all’utilizzo delle applicazioni mobile e ai dati mobile in risposta alla pandemia da coronavirus, in linea con i nostri diritti fondamentali. Assicureremo che l’approccio sia trasparente, proporzionato e basato sulla fiducia delle persone.
Per il 15 aprile è in programma un incontro tra la Commissione Europea e lo European Data Protection Board in seguito al quale la policy dovrebbe essere resa nota. Tra i punti formulati possiamo immaginare regole che imporranno l’eliminazione delle informazioni raccolte una volta che l’utilità delle applicazioni in questione verrà meno ovvero quando l’emergenza coronavirus sarà finalmente rientrata.