Il vecchio continente si prepara a stabilire nuove regole destinate all’attività dei grandi nomi del mondo online. Sul tavolo della discussione questioni importanti, a partire dalla Digital Tax ritenuta una priorità assoluta e che consentirà ai singoli paesi di trattenere una parte dei profitti generati sul territorio da realtà come Google, Amazon o Facebook.
Europa: “Facebook si adegui a noi, non viceversa”
Ed è proprio sul social network in blu che è intervenuto un membro della Commissione Europea, più nello specifico in merito alla proposta avanzata ieri dalla società per quanto riguarda le norme da definire su contenuti e business. Tanto sintetico quanto diretto il commento di Thierry Breton, commissario per il mercato interno e i servizi, pubblicato da Reuters e che riportiamo di seguito in forma tradotta.
Non spetta a noi adeguarci all’azienda, spetta all’azienda adeguarsi a noi.
Insomma, un secco “no grazie” con proposta rispedita al mittente. Due le principali motivazioni di una simile presa di posizione: nel suo white paper, Facebook non cita in alcun modo le problematiche legate alla propria leadership nel mercato e non assume in modo chiaro le responsabilità che invece sono da attribuire a un’azienda che estende il proprio raggio d’azione sulla metà circa della popolazione mondiale.
Per domani è atteso l’annuncio delle proposte formulate dall’Europa su come regolamentare l’attività dei big tecnologici statunitensi e di alcune aziende cinese supportate finanziariamente da Pechino. Prevista inoltre la formulazione di norme indirizzate all’ambito dell’intelligenza artificiale.