Il Parlamento europeo pare intenzionato a chiedere la separazione delle attività di Google in almeno due tronconi. Quello del Parlamento UE, contenuto ancora solo in una bozza di risoluzione, sembra un piano ardito per riuscire a controllare la grande azienda ITC e rappresenterebbe certamente un intervento pubblico di difficile digestione per un’azienda a stelle e strisce, oltretutto con un business caratterizzato dall’aterritorialità.
In ogni caso il Parlamento europeo sembra pronto a proseguire, facendo pressione sulla Commissione in quanto braccio armato dell’antitrust del Vecchio Continente: proprio la normativa della concorrenza sarebbe il perno con cui far leva su Google. Possibile anche la separazione tra attività del search propriamente detta e il lucroso business dell’advertising: in questo modo, almeno in teoria, la strategia delle due entità dovrebbe essere separata e indipendente.
Le ultime elezioni europee hanno visto crescere le forze estremiste e d’opposizione in Europa, con solo il Partito Democratico italiano a reggere le fila dei moderati e a raccogliere attorno a sé i rappresentanti dei Governi tedeschi e francesi che hanno registrato invece un forte calo: anche in quest’ottica va letta tale intenzione delle Istituzioni di Bruxelles nei confronti di Google. Si tratterebbe infatti di una mossa straordinaia, attraverso cui il Parlamento europeo vorrebbe ottenere la creazione di “un pacchetto di diversi motori di ricerca” a livello nazionale, che garantisca la giusta competitività rispetto alla monopolistica grandezza transfrontaliera del servizio attualmente offerto da Mountain View. Secondo quanto si legge nella bozza (che non nomina direttamente Google) di relazione del Parlamento, d’altronde, “il mercato online della ricerca è di particolare importante per assicurare la competizione nel mercato digitale”.
D’altra parte sia la Commissione, con il neo eletto commissario digitale Günther Oettinger, sia i singoli governi nazionali, stanno cercando il modo per tassare pù efficacemente Mountain View e la parola Googletax sta diventando un vero e proprio mantra in tutto il vecchio continente.
Claudio Tamburrino